"Spiagge e fondali puliti - Clean up the med" comprende oltre 300 iniziative in tutta Italia e centinaia di eventi di pulizia straordinaria nel Mediterraneo
Prosegue l'emergenza inquinamento sulle spiagge italiane: sono 670 i rifiuti abbandonati ogni 100 metri lineari di lido. E' quanto emerge da un'indagine condotta da Legambiente su 62 spiagge italiane per un totale di oltre 200mila metri quadri, pari a quasi 170 piscine olimpioniche. Ecco perch� dal 26 al 28 maggio � stata organizzata la campagna "Spiagge e fondali puliti - Clean up the med", con pi� di 300 iniziative in tutta Italia "per amore del mare" e centinaia di eventi di pulizia straordinaria in tutto il Mediterraneo.
I rifiuti pi� diffusi - La plastica si conferma il materiale pi� abbandonato (84% degli oggetti rinvenuti), seguita da vetro e ceramica (4,4%), metallo (4%), carta e cartone (3%). Per quanto riguarda gli oggetti pi� trovati sulle 62 spiagge italiane, quest'anno al primo posto ci sono le reti per la coltivazione dei mitili (11%). L'80% di queste � stato registrato nella sola spiaggia pugliese di Isola Varano, nel comune di Ischitella (Foggia).
Al secondo posto svettano in classifica tappi e coperchi (9,6%), mentre al terzo posto frammenti di oggetti fatti di plastica (9,3%) minori di 50 centimetri. Seguono i mozziconi di sigaretta (8,5%), le bottiglie e i contenitori di plastica per bevande (7,7%), i cotton fioc (6,1%), le stoviglie usa getta (4,4%) e il polistirolo (4,4%).
"Tutelare la biodiversit� marina" - "I rifiuti in mare minacciano la biodiversit� e mettono a rischio le specie marine", sottolinea Legambiente, aggiungendo: "E' necessario mettere in campo politiche di prevenzione e sensibilizzazione coinvolgendo i cittadini e le giovani generazioni". L'associazione ambientalista chiede "maggior rispetto e tutela per il mare", ribadendo che "gli impatti ambientali ed economici del marine litter (rifiuti in mare, ndr) costa all'Ue ben 476,8 milioni di euro l'anno".
Obiettivo mari puliti nel 2020 - Secondo il presidente di Legambiente, Rossella Muroni, "in Italia la biodiversit� sta rapidamente diminuendo anche a causa dell'inquinamento legato, che ha conseguenze anche sulla salute dei cittadini, sull'economia e su altri settori come la pesca e il turismo. Per contrastare questo problema, l'Italia faccia la sua parte e raccolga la sfida lanciata dalla direttiva Marine Strategy ai Paesi membri dell'Ue: raggiungere il buono stato ecologico per i nostri mari entro il 2020".