Secondo l'Agenzia statunitense della meteorologia, le emissioni di triclorofluorometano sarebbero prodotte in Asia orientale
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Sono in aumento le emissioni del triclorofluorometano (Cfc-11), uno dei gas tra i maggiori responsabili del buco dell'ozono e la cui produzione è vietata dal 2010. E' quanto emerge da uno studio della Noaa, l'Agenzia statunitense della meteorologia, secondo cui la fonte delle emissioni sarebbe in Asia orientale. Come tutti i clorofluorocarburi, il Cfc-11 è stato messo al bando dal Protocollo di Montreal nel 1987 e dal 2010 non può più essere prodotto.
L'indagine della Noaa, pubblicata sulla rivista Nature, sottolinea l'aumento inatteso delle emissioni del triclorofluorometano, il fluido refrigerante commercializzato come Freon con il più alto potenziale di distruzione dell'ozono.
"Stiamo allertando la comunità globale per dire che quello che sta accadendo ci sta allontanando dal recupero tempestivo dello strato di ozono", spiega Stephen Montzka, autore principale dello studio cui hanno preso parte anche scienziati britannici e olandesi. "Sono necessari ulteriori lavori per capire esattamente perché le emissioni di Cfc-11 stanno crescendo e se si può fare qualcosa al più presto".
I dati indicano che le fonti delle emissioni sono probabilmente nell'Asia orientale ma, evidenzia Montzka, "occorre lavorare ancora per restringere l'area di provenienza del gas", la cui produzione risulterebbe aumentato a partire dal 2012.
Nonostante la produzione di Cfc-11 sia stata progressivamente vietata, sulla Terra esistono ancora grandi riserve di questo gas, precisano gli esperti. Principalmente sono contenute nella schiuma isolante degli edifici e negli elettrodomestici prodotti prima della metà degli anni Novanta.