Dalle bucce di mela e pomodoro alle acque reflue dei frantoi: contengono pi� sostanze attive rispetto ai frutti e ai vegetali "integri"
La cura della bellezza � sempre pi� "green": i nuovi cosmetici si producono a partire dagli scarti derivati dalla lavorazione degli alimenti. Dalle bucce di mela e pomodoro alle foglie di olivo, passando per le acque reflue dei frantoi, � stato scoperto che i cosiddetti "avanzi" contengono pi� sostanze attive dei frutti e dei vegetali stessi. Il trend della chimica verde per la cosmesi � in crescita e contribuisce al riciclo e alla riduzione degli sprechi di cibo.
La chimica verde - In tempi in cui le materie prime iniziano a scarseggiare, l'ambiente "soffre" e le coltivazioni si fanno troppo intensive, le industrie della cosmesi pi� attente alla sostenibilit� cambiano rotta e si rivolgono alla chimica verde. Le strade possibili sono due: ottenere in laboratorio identici principi attivi di rinomate piante benefiche che � meglio lasciar crescere liberamente oppure recuperare gli scarti delle industrie della lavorazione degli alimenti per sfruttarli a pieno.
Bellezza e biodiversit� - I prodotti pi� utilizzati ed efficaci sono succhi, tensioattivi vegetali, oli essenziali e resine di piante. "L'industria cosmetica dipende dalla biodiversit�", ha spiegato Cecilia Anselmi, del dipartimento di biotecnologie chimica e farmacia all'Universit� di Siena. E aggiunge: "Oltre ai coloranti naturali, alle argille e agli altri minerali ricavati dal mondo vegetale, le industrie dipendono sempre pi� dalle sostanze naturali ma si comincia a cambiare le strategie produttive per contribuire a rispettare il pianeta e reperire principi attivi funzionali".
Un elisir da olio e pomodori - "La natura � una enorme riserva di bellezza e la cosmesi, ad oggi, ne sfrutta solo il 10%", sottolinea Anselmi. Un circolo virtuoso che si pu� certamente migliorare "ma senza disperdere energie e puntando al riciclo". Il grande merito della chimica verde � quello di recuperare sostanze funzionali molto concentrate e principi attivi dagli scarti delle industrie alimentari. I polifenoli antiet�, ad esempio, sono soprattutto presenti nelle acque reflue dei frantoi e non nell'olio, e recuperarli � possibile. "E cos� anche il licopene - spiega Anselmi - presente soprattutto nelle bucce dei pomodori usati per le conserve".