CONTRO SPRECHI E DEFORESTAZIONE

Realizzato in Eritrea il forno che abbatte consumi e deforestazione

Ideato dall'energy manager Debesai Ghebrehiwet, permette di ridurre le emissioni di carbonio di 144mila tonnellate e di "salvare" 600 chilogrammi di legna da ardere

11 Giu 2015 - 14:36

Un forno in grado di abbattere consumi di combustibile ed emissioni fino al 90% e di combattere la deforestazione "salvando" circa 600 chili di legna da ardere all'anno. E' il progetto realizzato e presentato a Expo 2015 dall'energy manager Debesai Ghebrehiwet, che permette alle famiglie dell'Eritrea di poter preparare i piatti tradizionali riducendo l'impatto ambientale. Il sistema, che unisce tre forni adiacenti e una stufa, evita la dispersione di fumo e calore grazie a una speciale griglia di ceramica.

L'impatto ambientale del forno tradizionale - La tradizione eritrea vuole che il piatto tipico chiamato injera venga preparato in un forno di argilla piatto detto mogogo, alimentato con elevate quantit� legna da ardere o addirittura con kerosene. Si tratta di un metodo che, in unione ad altri fattori, ha messo in ginocchio le risorse arboricole e lignee di tutta la zona del Corno d'Africa. Senza contare l'esagerata mole di emissioni nocive prodotte, che oltre ad "appesantire" l'aria del pianeta provoca anche effetti dannosi sulla salute delle donne che utilizzano il mogogo.

Emissioni ridotte di 144mila tonnellate all'anno - Tutto questo rappresentava una situazione insostenibile per Debesai Ghebrehiwet, che per primo ha realizzato uno studio sull'impatto ambientale dell'utilizzo del mogogo, responsabile del 50% dei consumi totali di una famiglia eritrea. Il nuovo forno ideato dall'energy manager ha quindi permesso di ridurre emissioni e sprechi del 90%, dando respiro ad ambiente, economia e salute. "Abbiamo calcolato che con questo forno si possono ridurre le emissioni di carbonio di 144mila tonnellate l'anno - ha dichiarato Ghebrehiwet - perch� � capace di convogliare il calore".

Come funziona - Il "nuovo" Mogogo � composto da tre forni adiacenti, ognuno con la sua specifica "missione" culinaria: in uno si cuoce l'injera, nel secondo le salse e nel terzo la kicha, il pane eritreo. La differenza fondamentale rispetto al modello tradizionale riguarda la stufa, provvista di un camino e una valvola per rimuovere il fumo e controllare il flusso dell'aria, migliorandone il passaggio. Quest'ultima viene convogliata verso il fondo della stufa e passa attraverso una griglia di ceramica posta sul fondo del focolare. Inoltre le pareti del forno stesso mantengono il calore eliminando gli sprechi.

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