In provincia di Treviso apre il primo centro che consente di ricavare migliaia di tonnellate di cellulosa e plastica, senza produrre emissioni nocive
Circa 1.500 tonnellate di pannolini usati per ricavare fino a 3mila tonnellate di cellulosa e oltre mille tonnellate di plastica. E' l'obiettivo del primo centro italiano per il riciclo di prodotti assorbenti inaugurato a Spresiano, in provincia di Treviso. Quelli che fino a poco tempo fa venivano considerati rifiuti "non riciclabili" diventano una fonte preziosa di materie prime seconde. Con un risparmio di 1.950 metri cubi di materiale in discarica e una riduzione delle emissioni di CO2 pari a 618.000 Kg/anno.
Un impianto unico al mondo - L'impianto veneto � stato realizzato da Contarina S.p.a e Fater (azienda attiva nella produzione di prodotti assorbenti per la persona) in collaborazione con il Comune di Ponte nelle Alpi e l'Istituto di Ricerca Ambiente Italia. La struttura rappresenta un unicum nel panorama mondiale: � in grado, se a pieno regime, di trattare fino a 8mila tonnellate di rifiuto all'anno, servendo una popolazione di circa 800mila persone. L'obiettivo della sperimentazione � riciclare pannolini, pannoloni e altri prodotti assorbenti ricavandone plastica e cellulosa di elevata qualit�, le cosiddette "materie prime seconde" che possono essere riutilizzate in nuovi processi produttivi.
Pannolino: da rifiuto a risorsa - A livello nazionale, i prodotti assorbenti ammontano a circa 900mila tonnellate di rifiuto indifferenziato che per gran parte (pari al 70%) finisce in discarica. Nella provincia di Treviso, invece, i materiali assorbenti rappresentano circa il 27% del rifiuto non riciclabile. I test hanno mostrato un tasso di recupero pari al 100% delle parti considerate "riciclabili" e un tasso di impiego effettivo nel riciclo pari all'84%. Il tutto attraverso un processo "carbon negative", che risparmia pi� anidride carbonica di quanta ne genera.