L'idea nasce da una designer tedesca: un involucro realizzato con il detergente solidificato che si biodegrada una volta finito
Ogni anno, un uomo consuma in media più di venti confezioni di bagnoschiuma e prodotti per l'igiene: 75 milioni di chilogrammi di plastica che contribuiscono all'inquinamento del nostro pianeta. La designer tedesca Jonna Breitenhuber, con la sua Soapbottle, vuole rivoluzionare questo settore. Il progetto, presentato per una tesi di laurea presso l'Università delle Arti di Berlino, prevede una bottiglia di sapone la cui confezione è ottenuta dalla solidificazione del detergente stesso. In questo modo, una volta terminato, la confezione si biodegrada in maniera naturale, riducendo a zero l'impatto ambientale del prodotto: i residui della confezione potranno infatti essere usati come sapone per le mani.
Le altre innovazioni "green" - La stima della plastica prodotta ogni anno si aggira intorno ai 50 milioni di tonnellate: di questa cifra solo il 7% viene riciclato. Lo spreco maggiore arriva dalle confezioni di plastica monouso, come ad esempio le bottiglie di acqua potabile. La soluzione proposta da Skipping Rock Lab si chiama Ooho e consiste in una bolla trasparente, realizzata con alghe naturali, contenente acqua potabile, che permette di bere praticando un piccolo foro o inserendo la sfera direttamente in bocca. Un altro oggetto di uso comune che incide sull'inquinamento ambientale è lo spazzolino da denti: è un bene essenziale, è realizzato interamente in plastica e va cambiato con una certa frequenza. Da anni, la società Brush with Bamboo propone degli spazzolini realizzati in legno, non inquinanti e biodegradabili.