Da uno studio pubblicato su Nature

L'allarme dell'universit� di Zurigo: "Sulle Alpi molti ghiacciai si scioglieranno entro il 2100"

Lo studio, effettuato con nuovi calcoli su dati gi� noti, � stato pubblicato sulla rivista Nature

08 Apr 2019 - 15:22

Sulle Alpi, cos� come in molte altre zone del mondo, la maggior parte dei ghiacciai si scioglier� entro il 2100 contribuendo cos�, come gi� sta avvenendo in maniera importante, all'innalzamento del livello dei mari e in misura pi� alta del previsto. Lo afferma uno studio, pubblicato sulla rivista Nature, guidato dall'universit� di Zurigo che ha effettuato nuovi calcoli con dati gi� noti.

Dal 1961 al 2016 i ghiacciai hanno contribuito all'innalzamento del mare con circa 27 millimetri, circa il 30%. "I ghiacciai rappresentano circa il 5% dei ghiacci sul pianeta, il resto � costituito da Groenlandia e Antartide", ha spiegato all'agenzia Ansa Massimo Frezzotti, ricercatore dell'Enea e presidente del Comitato Glaciologico Italiano, i cui dati sono tra quelli utilizzati per lo studio.

Tuttavia non � semplice stimare la loro perdita di massa e il loro apporto all'innalzamento degli oceani. "Questa ricerca offre un aggiornamento e una migliore stima basati comunque su conoscenze gi� note", ha aggiunto.

I ricercatori guidati da Michael Zemp hanno utilizzato dati provenienti da 19.000 ghiacciai e hanno stimato i cambiamenti nella loro massa avvenuti tra il 1961 e il 2016: dai risultati emerge che hanno provocato un innalzamento di 27 millimetri. In particolare, il periodo tra il 2006 e il 2016 ha contribuito da solo con circa 1 millimetro all'anno. Questo vuol dire che l'apporto dei ghiacciai ha raggiunto pi� o meno quello della Groenlandia e ha superato quello dell'Antartide.

"I ghiacciai sono un'importantissima risorsa economica, specialmente nei periodi di siccit�", dice il ricercatore italiano. "Ormai � noto a tutti che i ghiacciai alpini si stanno ritirando e che il loro scioglimento � accelerato negli ultimi anni. Se le condizioni restano quelle attuali", conclude Frezzotti, "entro il 2100 probabilmente rimarranno soltanto quelli che si trovano oltre i 3.000 metri di quota".

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