Un gruppo di ricercatori ha scoperto che la specie Isochrysis contiene acidi grassi che si possono facilmente convertire in esteri, molecole contenute nel biodiesel
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Dalla sintesi di un'alga marina si può ricavare un nuovo biocarburante per aerei. I ricercatori della Woods Hole Oceanographic Institution hanno scoperto un modo per sintetizzare combustibili "green" a partire dall'alga Isochrysis, comunemente utilizzata per la produzione di mangime per pesci. Il "segreto" sarebbe il ricco contenuto di acidi grassi che possono essere facilmente convertiti in esteri, le molecole che si trovano nel biodiesel.
Un pieno di alghe - Poter produrre due biocarburanti derivandoli da una singola alga rappresenta una novità assoluta nell'ambito scientifico e industriale. Il primo vantaggio assicurato dalla specie Isochrysis riguarda il suo utilizzo nella produzione su larga scala dall'industria dei mangimi per pesci. Inoltre è una delle poche specie di alghe a contenere gli acidi grassi detti alchenoni, composti da lunghe catene di 37-39 atomi. Inizialmente l'utilizzo di questa alga era stato sconsigliato perché produce un carburante scuro che si solidifica a temperatura ambiente.
La "potenza" degli alchenoni - Secondo i ricercatori gli alchenoni possiedono ottime potenzialità per la trasformazione in biocarburanti per aerei. Alla base dello studio c'è una reazione nota come metatesi olefinica, che riesce a rompere le catene in molecole composte da solo 8-13 atomi. Queste unità più piccole possono essere a loro volta impiegate per produrre carburanti ecologici.
Verso l'utilizzo - I costi e i tempi del processo produttivo dei biocarburanti potrebbero dunque essere notevolmente ridotti. Greg O'Neil, uno degli autori dello studio, ha specificato che al momento il metodo impiegato per produrre biocarburante dall'alga Isochrysis non è ancora abbastanza competitivo per pensare alla produzione industriale. Intanto gli scienziati stanno esplorando anche altri possibili impieghi della Isochrysis. Nel corso della sperimentazione gli alchenoni si sono rivelati composti estremamente versatili che potrebbero trovare un impiego anche in altri processi industriali.