Boom delle fragranze gender free: quando a donne e uomini piacciono gli stessi aromi
Raquel Zimmermann ed Evandro Soldati per ©Narciso Rodriguez. © ufficio-stampa
Con la brezza marina dialoga la moda dei profumi unisex. La novità non è certo che le donne usino i profumi agrumati e aspri degli uomini, quanto che gli uomini comincino ad apprezzare, e ad usare, fragranze dalla composizione tipicamente femminile e floreale, principalmente a base di rosa.
Non rosa e basta, che sia turca, bulgara o del Marocco, ma temperata di abbinamenti inediti e considerata oggi persino androgina: mixata alla fava tonka ad esempio dagli accordi di ambra e tabacco, allo zenzero della Tanzania che dà un effetto pungente , al cuoio, alla menta, al rum, a spezie come il pepe nero, il coriandolo, il cardamomo dalle striature di canfora. In fondo l'errore è nel dividere i profumi in due categorie rigide: da donna e da uomo. In Arabia Saudita, ad esempio, molti uomini indossano la rosa di Taif pura perché è una materia prima preziosissima e rara e rappresenta un fiore simbolo di potere.
Un altro esempio è la violetta: Eleonora Duse e Gabriele d'Annunzio la usavano entrambi. E ancora: il gelsomino, considerato un profumo femminile, se mixato al mandarino o al chinotto è usato soprattutto dagli uomini. Non esiste più un sesso definito per un profumo, ma una connotazione olfattiva con la quale è bello giocare, senza farsi imprigionare in un ruolo che può diventare stancante e arbitrario. Così maschile e femminile si fondono: e la pelle fa emergere la differenza.