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Il nastro rosa: storia del simbolo della lotta al tumore al seno

Noto e riconosciuto in tutto il mondo, a idearlo, più di trent'anni fa, è stata una donna

15 Ott 2024 - 00:00
 © Istockphoto

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Il mese di ottobre è dedicato alle iniziative di sensibilizzazione, mobilitazione e informazione sul tumore al seno, il più diffuso tra la popolazione femminile. Simbolo di prevenzione e ricerca è diventato, nel corso del tempo, il nastro rosa. Noto e riconosciuto in tutto il mondo, a idearlo, più di trent'anni fa, è stata una donna.

Storia del nastro rosa

 Nel 1992 troppe donne morivano di tumore al seno ed erano ancora in pochi a parlarne. Evelyn H. Lauder ebbe la straordinaria intuizione di creare un simbolo da indossare con orgoglio per aumentare conoscenza e consapevolezza e per contribuire a sostenere la ricerca scientifica e la formazione medica contro questa patologia. È nato così il nastro rosa.

Dal nastro rosa alla Breast Cancer Campaign

 Nel mese di ottobre ricorre anche l’importante appuntamento con la Breast Cancer Campaign, ideata oltre trent'anni anni fa sempre dalla stessa Evelyn H. Lauder e promossa da The Estée Lauder Companies, tra i principali produttori e distributori mondiali di prodotti skincare, make up, fragranze e hair care di elevata qualità e prestigio. In Italia, anche quest’anno, si rinnova la partnership con Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro. Grazie infatti alla ricerca, dal 1992 a oggi la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi in Italia è cresciuta dal 78 all’88%, un progresso che si traduce in migliaia di vite salvate, perché ogni anno nel nostro Paese il tumore al seno colpisce circa 55mila donne, una su otto nell’arco della vita, con una diffusione intergenerazionale*. The Estée Lauder Companies Italia da dieci anni contribuisce concretamente alla ricerca di Fondazione AIRC in questo ambito e sostiene borse di studio triennali per giovani ricercatrici e ricercatori impegnati contro il tumore al seno.

Per un mondo libero dal cancro

 "Attraverso la campagna e grazie agli sforzi collettivi di dipendenti, partner commerciali e consumatori, sono orgogliosa di amplificare ancora una volta un messaggio così importante - dice Federica Polinori, Amministratore delegato e Direttore generale di The Estée Lauder Companies Italia -. La raccolta fondi e la ricerca scientifica permettono di migliorare ed estendere l’accesso alle cure mediche, promuovendo l’importanza determinante della prevenzione e della diagnosi precoce. Per questo, da molti anni, affianchiamo e sosteniamo Fondazione AIRC, eccellenza italiana nella ricerca sul cancro che, come noi, persegue l’obiettivo ambizioso di regalare a ogni donna un mondo finalmente libero dal tumore al seno. Questo fu lo stesso proposito di Evelyn H. Lauder, quando ideò il nastro rosa, oggi simbolo universale della lotta contro il tumore al seno".

Obiettivo: rendere il tumore al seno sempre più curabile

 In oltre trent'anni, durante la Breast Cancer Campaign, The Estée Lauder Companies ha distribuito più di 200 milioni di nastri rosa e sono state accese più di mille luci in onore delle persone colpite da questa malattia. Sono stati raccolti oltre 131 milioni di dollari - interamente investiti nella ricerca, nella formazione e nell’assistenza medica – sostenendo più di 60 organizzazioni impegnate nella lotta contro il tumore al seno e circa 50mila dipendenti in tutto il mondo si sono mobilitati a sostegno di questa campagna.

Nella lotta contro il tumore al seno ogni attimo conta

 Tempestività, divulgazione, educazione su come prevenire e curare questa patologia sono componenti fondamentali. Aumentare l’informazione è cruciale per promuovere la diagnosi precoce, che aumenta la possibilità di intervenire con trattamenti efficaci. It’s #TimeToEndBreastCancer è il messaggio di urgenza, unito a positività e bellezza, che The Estée Lauder Companies vuole continuare a veicolare con la Breast Cancer Campaign 2024: la capacità di creare una comunità che, insieme, abbia il potere di supportarne ed amplificarne l’eco.

*Fonte: I numeri del cancro in Italia, 2013, 2020 e 2023 a cura di AIOM e AIRTUM

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