BEAUTY

Una nemica per la bellezza del viso: chi ha paura della luce blu?

Pc, cellulari e tablet possono costituire un rischio per il benessere della pelle. Le buone pratiche per difenderla

29 Nov 2018 - 10:30
 © agenzia

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Sembra evochi atmosfere fantascientifiche o da film fantasy invece è un pericolo reale e fa già parte delle nostre vite. La luce blu è quella scaturita da tv, pc, tablet e telefonini ed è una nemica giurata della pelle, al pari di smog, agenti atmosferici, stress e assenza di sonno. Troppa, durante la notte, produce effetti ancora più dannosi.

UNA MINACCIA IN PIÙ - Ecco perché si sente parlare sempre più spesso di inquinamento digitale, rughe da smartphone e ‘3C aging’, ovvero l’invecchiamento provocato da computer, comunicazioni e città. Nello specifico, la lunghezza d’onda della luce blu è meno intensa rispetto ai raggi Uv ma riesce a penetrare più in profondità a livello dermico. Le conseguenze? Le più temibili e nefaste: colorito spento e comparsa di rughe, macchie e inestetismi cutanei. Oltre all’aumento di altri disturbi quali l’insorgenza di insonnia, stanchezza cronica, affaticamento della vista, soprattutto nel caso di prolungata esposizione nelle ore notturne.

È BENE SAPERE CHE… - La notte è il momento in cui la pelle ha maggiormente bisogno di riposare, perché vengono espulse le tossine incamerate durante il giorno, il metabolismo è più attivo e l’attività di rigenerazione cellulare più intensa e sostenuta. Perciò le ore di riposo sono essenziali, assieme a una buona pratica di pulizia del viso prima di andare a letto e all’uso di una crema notte.

COME CORRERE AI RIPARI – Concepita per essere stesa prima di andare a dormire, la crema notte possiede un maggiore apporto nutritivo rispetto a quella da giorno. Questo grazie a una composizione più corposa e ricca di principi attivi antirughe, antiossidanti e vitamine. I brand della cosmesi, inoltre, stanno via via includendo nelle texture anche componenti in grado di agire da ‘schermo’ e contrastare le contaminazioni atmosferiche, solari e domestiche. Come – appunto –l’abominevole luce blu.

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