storie di moda

Carla Carini. La moda per donne decise, libere ed emancipate

Il brand dell’eccellenza Made in Italy inaugura un nuovo corso creativo tra heritage e modernità sotto la direzione di Rocco Adriano Galluccio

di Elena Misericordia
30 Mar 2022 - 05:00

Carla Carini, storica casa di moda fondata nel 1968 a Moglia, in provincia di Mantova, rinasce con un nuovo progetto imprenditoriale la cui direzione creativa viene affidata al giovane stilista Rocco Adriano Galluccio, già ideatore del brand Alcoolique

Carla Carini. La moda per donne decise, libere ed emancipate

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© Ufficio stampa
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La Maison deve i suoi natali ad Elleno Gasparini e alla sorella Carla, la quale ha voluto imprimere il proprio nome alla linea di abbigliamento, abbinandola ad un cognome, Carini, tratto da un personaggio di un teleromanzo in voga in quel periodo.

Emblema di una femminilità libera e audace, il brand si è distinto nel tempo per il suo connubio identificante tra heritage e contemporaneità, qualità sartoriale ed eleganza rilassata, offrendo alle donne uno stile essenziale e al tempo stesso sofisticato

La prima collezione creata da Galluccio per la primavera-estate 2022 si presenta come un inno alla bellezza intramontabile e al valore artistico-culturale di Mantova, uno dei distretti più rappresentativi della produzione manifatturiera italiana. La stagione del Loto, orientata alla leggerezza e alla luminosità, si esprime innanzitutto attraverso un sapiente uso del colore.

Alle nuances romantiche si accostano tonalità più intense: la palette cromatica celebra i colori primari dell’estate, snodandosi armonicamente attraverso sfumature che richiamano le tinte della terra e degli elementi presenti in natura, come i toni del lotus pink, del leaf green, del lake blue e del pure white.

Completi new classic, abiti con bluse pussy-bow, modelli smanicati con tasche applicate e maxi cinture in stile safari, camicie multiformi dal crop all’over: il giovane designer reinventa un nuovo concetto di pulizia formale, proponendo un abile contrasto tra silhouette scivolate, aderenze sensuali e volumi ariosi.  

Lo stile pulito e casual viene declinato in un total look di capi sartoriali dalle linee essenziali e fluide, disegnati su materiali come la viscosa, il rayon, il lyocell e il jersey intessuto con fibre di bambù. La sera si illumina di ricami preziosi sul tulle e frange di perline ondeggianti, che ricordano gli specchi d’acqua dei laghi mantovani, mentre le giacche e i cappotti di derivazione maschile si arricchiscono di paillettes trasparenti e spalmature glossy sulle trame jacquard. 

I codici estetici di Carla Carini vengono così reinterpretati e proiettati attraverso una rilettura sottile e misurata dei capisaldi del guardaroba femminile, al confine tra modernità e memoria, sogno e consapevolezza, glamour e discrezione. 

Rocco Adriano Galluccio, che cosa hai apportato del tuo stile personale al DNA di Carla Carini? Come riesci a conciliare il tuo estro creativo con l’estetica del brand?
Il mio approccio si basa sul profondo rispetto nei confronti di una realtà che, in passato, è stata pioniera di un nuovo modo di vedere e di vestire le donne. Per prima cosa ho voluto approfondire il più possibile la conoscenza che avevo del marchio, la sua storia, le prerogative che l’hanno portato ad essere un brand di successo. Allo stesso tempo, ho ricercato il giusto equilibrio tra l’essenza di Carla Carini e il mio stile. È stato un percorso molto naturale. Da una parte l’heritage del brand, l’importanza delle forme e delle occasioni d’uso, dall’altra la mia creatività e lo studio sui tessuti che, nel mio percorso, è stato ed è tuttora molto importante.

Quali sono i codici stilistici che vengono riaffermati per la SS22 e quali gli elementi di novità che hai introdotto per questa nuova collezione? 
Femminilità ed emancipazione, tradizione e contemporaneità: queste sono sicuramente le qualità intrinseche del brand che ho voluto mettere a fuoco ed esaltare. Ho pensato quindi ad una donna libera, elegante, ma in modo rilassato, decisa e sofisticata nella vita di tutti i giorni. Come da tradizione, ho dato ampio spazio al daywear, che è una parte fondamentale del DNA di Carla Carini, concepito per una donna che lavora, amante della moda ma, al tempo stesso, con molto senso pratico. A questi punti cardine ho aggiunto la mia visione, sempre ricca di evocazioni e di contaminazioni, con quel tocco glamour in più. Nella prossima collezione invernale, infatti, ho ulteriormente ampliato la parte cocktail-party che, dopo diverso tempo, torna a ritrovare finalmente spazio nelle nostre vite. 

Come mai i fiori di loto? Qual è il legame di questo fiore con la Maison e quali sensazioni hai voluto evocare attraverso questo simbolo di rinascita?
Il legame nasce dalla città di origine di Carla Carini, Mantova, dove tuttora risiede l’azienda. Proprio a Mantova esistono alcuni laghi artificiali, creati a partire dal XII secolo, nei quali “vivono” intere distese di fiori di loto. La loro fioritura nei mesi estivi crea uno spettacolo mozzafiato: i colori, le sfumature delle foglie e dei petali bianchi e rosa, che si riflettono nell’acqua, hanno ispirato la palette cromatica di questa collezione.

Quali sono i capi must have che non potranno assolutamente mancare nel guardaroba femminile per questa primavera-estate?
Non potranno mancare i blazer, abbinati a pantaloni a sigaretta morbidi oppure leggermente svasati. Gli stessi blazer si possono mixare con gonne ampie, midi o mini. Non devono mancare gli abiti, che siano scivolati, abiti-camicia o il classico ma sempre attuale tubino. Per la stagione estiva non rinuncio mai alle righe, che rimandano alla camiceria maschile, e che qui ho sviluppato su caftani, bluse, camicie e pantaloni.

Che importanza assume la sartorialità Made in Italy nell’ambito della produzione Carla Carini?
La nostra produzione è affidata esclusivamente a laboratori italiani. Essendo una persona estremamente attenta ai dettagli ed esigente, penso che il Made in Italy sia l’unico modo per raggiungere la qualità che ci rende unici nel mondo. 

E il colore che ruolo svolge?
Il colore in tutte le mie creazioni ha sempre un ruolo fondamentale: i colori rimandano alle emozioni, agli stati d’animo, sono l’espressione del nostro spirito, creano un’atmosfera e raccontano una storia. In questa collezione, per esempio, parlano del legame con Mantova, attraverso la scomposizione cromatica dei fiori di loto.

La Maison ha storicamente saputo interpretare le aspettative di una donna che si affacciava, alle origini, nella società del progresso. E oggi com’è la donna alla quale ti rivolgi?
La mia personale visione della donna è stata d’ispirazione per questa collezione: indipendente, femminile, ma senza ostentazione, in continua evoluzione, forte, lavoratrice, viaggiatrice, volitiva, ma con una grazia innata. Naturalmente elegante.

Progetti e sogni per il futuro?
Sono sicuramente tanti! Tra questi, vorrei aumentare la presenza delle capsule per offrire alle clienti una gamma di proposte ancora più ampia. Per me, invece, vorrei avere la possibilità di approfondire le tante sfumature dell’animo femminile.

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