storie di moda

Gioielli Acchitto. Un’ispirazione storica che guarda al futuro!

Gioielli sfiziosi ed originali che romanzano il concetto di opulenza in chiave contemporanea

di Elena Misericordia
13 Nov 2019 - 05:00
 © Ufficio stampa

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Francesca Richiardi e Elena Faccio, dopo un intenso percorso di studi nell’ambito del fashion&accesory design, si conoscono presso l’ufficio stile di una prestigiosa maison italiana e decidono di dare vita alla loro linea di gioielli: Acchitto. 

Gioielli Acchitto. Un’ispirazione storica che guarda al futuro!

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Le loro creazioni sono delle vere opere d’arte, che oltrepassano il confine tradizionale del bijoux, in un languido connubio con l’accessorio moda. Gioielli unici, ricercati e leziosi che nascono da un’attenta ricerca negli archivi storici di manufatti antichi. 
La storia dei preziosi e, più in generale, del design, rappresenta la base per la realizzazione di un prodotto d’avanguardia, inossidabile nel tempo. Protagonisti indiscussi sono i volti, in particolare l’immagine dei moretti siciliani e veneziani, rivisitati in chiave glamour-contemporanea.
Anelli, orecchini, collane e bracciali sfarzosi ed eleganti, vezzosi e seducenti, realizzati in ottone placcato oro, liscio o dalla texture zigrinata, esaltato da smalti colorati e cristalli.
L’arte orafa della tradizione Made in Italy incontra le tecniche più moderne, introducendo il meccanismo brevettato della interscambiabilità tra i vari pezzi di collezione, cosicché ciascuna di noi abbia sempre la possibilità di sfoggiare un gioiello unico e trasversale, capace di abbracciare chiunque desideri indossarlo.

Chi sono Francesca Richiardi e Elena Faccio? Quali sono le vostre origini e qual è stato il vostro percorso di formazione?

F: romana, classe ‘93, ho frequentato l’Accademia Costume & Moda di Roma. Nel 2015 sono stata selezionata da Vogue Italia/Vogue Talents, esponendo presso Palazzo Morando per il concorso “lineapelle for leather talents”. Durante Altaroma “Ouverture au sauvage”, ho presentato la mia prima collezione di abbigliamento, che ha sfilato di fronte a una giuria presieduta da Silvia Venturini Fendi. Nello stesso anno ho iniziato a lavorare nell’Ufficio stile Pellicceria di Fendi, vincendo nel mentre il premio LVMH Graduate Prize: per me un grande orgoglio, in quanto sono stata la prima designer italiana ad aggiudicarsi questo riconoscimento!
E: vicentina, classe 1992, mi sono avvicinata alla moda, concepita come una vera e propria forma d’arte, durante le mie esperienze nei teatri dell’opera di tutta Europa. Ho frequentato l’Istituto Europeo di Design di Roma e la Marangoni school of fashion, art & design di Milano. Nel 2014 ho presentato la mia prima collezione durante Altaroma e, solo due anni dopo, ho iniziato a lavorare nell’Ufficio stile ricami di Fendi. 

Da dove deriva la vostra passione per la creatività? 

F: I giochi della mia infanzia sono stati i tessuti, gli accessori e i vestiti nel laboratorio di abbigliamento di mia madre. Ho assimilato tutto in quegli anni, ho cercato e continuerò sempre a cercare di realizzare il mio sogno più grande, fin da quando ero bambina, quello di essere una designer!
E: Fin da piccola ho vissuto viaggiando e frequentando i teatri dell’opera di tutta Europa. Lì, tra costumi di scena, luci, scenografie e musiche, ho capito che non avrei potuto fare altro che creare, cercando di far rivivere nel mio lavoro quel mondo di ricordi!

Quando e com’è nato il brand Acchitto? Come mai la scelta proprio di questo nome per firmare le vostre creazioni?

F/E: Acchitto nasce nel marzo 2018, dopo esserci conosciute nell’ufficio stile di Fendi. Eravamo accomunate dal desiderio di creare un prodotto che lasciasse un segno riconoscibile e ricercato, che unisse le nostre estetiche differenti e del tutto personali, che abbattesse le barriere del tradizionale gioiello e spaziasse alla ricerca di altro, fondendosi con l’accessorio moda: una personalizzazione del prodotto, un’arte indossabile. La scelta del nome non è stata casuale: Acchitto è un regionalismo del meridione che indica un vestirsi con particolare ricercatezza, un agghindarsi vezzoso, a tratti smorfioso, nel senso positivo del termine. “Se ne va acchittato pei lungotevere a rimorchiare”, come scrive Pierpaolo Pasolini. È un termine camaleontico: “di primo acchitto” ovverosia “al primo colpo, a prima vista”, qualcosa dunque che non passa inosservato, ma viene subito notato. La parola in sé deriva dal francese “acquitter”, da cui si è evoluta la parola liberare: nel nostro caso la libertà creativa, di pensiero dell’individuo, che va oltre regole e preconcetti. Nel gergo del biliardo, invece, indica la posizione della palla all’inizio del gioco, la mossa decisiva con cui un giocatore “si acchitta” per vincere la partita.
Tutti questi significati sono racchiusi in Acchitto: perché il gioiello stesso è un acchitto, una decorazione leziosa, di cui ci si accorge subito, un modo per liberare l’individuo, il primo passo per costruire qualcosa a 360°…

Perché i gioielli? Che cosa rappresentano per voi questi accessori?

F/E: La nostra esperienza professionale è iniziata con l’abbigliamento, anche se entrambe abbiamo sempre avuto un'attenzione speciale per i gioielli vintage. Inoltre, tutte e due avevamo la sensazione che qualcosa mancasse sul mercato e così la decisione di lanciare una linea di gioielli contemporanea, partendo dagli elementi che ci affascinavano del passato. Tutto nostro il percorso può sembrare un grande cambiamento, quasi una rottura, rispetto al punto da cui siamo partite, ma in realtà si è trattata di un’evoluzione naturale, assolutamente spontanea. 

Quali sono le caratteristiche fondamentali che contraddistinguono le collezioni Acchitto?

F/E: Siamo costantemente ispirate da pezzi vintage e decorativi: questo sarà sempre il fil rouge delle nostre collezioni. Il risultato è uno stile lussuoso, trendy, fatto di materiali ricchi, colori luminosi, ispirazioni di epoche e paesi lontani, giochi di luce e volumi. I gioielli Acchitto sono lo specchio di uno stile eclettico e ricercato, che cambia le regole del bijoux tradizionale, mescolandosi con l’accessorio moda, in un’ottica di personalizzazione del prodotto. 

Quale ruolo assume l’artigianalità Made in Italy nell’ambito della vostra produzione?

F/E: Acchitto è un marchio italiano che si posiziona al vertice della tendenza e della tecnologia, che trova nella qualità eccellente e nella maestria artigianale-industriale i suoi pilastri fondamentali. Il Made in Italy, con Acchitto, si traduce in quel savoir faire che distingue l’italianità agli occhi degli altri paesi e che si affida alla specializzazione internazionale del sistema produttivo italiano. Per la produzione dei nostri gioielli ci affidiamo al polo orafo di Vicenza, lavorando con i grandi esperti del settore. La nostra intenzione è sempre quella di avere dei prodotti che ci conducano in uno spazio in cui gli antichi mestieri incontrano le tecniche più innovative.

L’intercambiabilità dei vari pezzi delle collezioni a che obiettivo risponde?

F/E: Il meccanismo brevettato permette ai gioielli di trasformarsi con un semplice tocco, di adattarsi allo stile di ognuno e plasmarsi su chi li indossa. Essendo tra loro intercambiabili, i vari pezzi possono essere smontati e riassemblati tra di loro dando vita ad un nuovo gioiello, personalizzato, unico e collezionabile. 

L’ispirazione da dove arriva? 

F/E: Ogni pezzo della nostra collezione proviene da una combinazione di istinto, riferimenti, memoria e visione. Prendiamo spunto dalla chinoiserie degli anni '20, dai gioielli di epoca vittoriana, dalle stampe asiatiche, dai mobili vintage, passando per gli anni '70 e '80. Facciamo una grande ricerca negli archivi storici del gioiello e del design in generale, con l’obiettivo di creare dei pezzi contemporanei, con uno sguardo però sempre rivolto al passato. L’ispirazione maggiore deriva dal mondo dei mori siciliani e veneziani, i nostri protagonisti iconici.
 

Come riuscite e a conciliare tradizione ed innovazione?

F/E: Tradizione nel design e nell’estetica, innovazione progettuale nella creazione di prodotti brevettati. Un’ispirazione storica che guarda al futuro!

A quale figura femminile vi rivolgete?

F/E: I gioielli Acchitto non si rivolgono necessariamente ad una donna in particolare, ma a chiunque li voglia indossare. Realizziamo "gioielli emozionali”, pensati per essere notati subito. Stiamo cercando di suggerire una nuova categoria di jewelrywear, un nuovo codice per indossare il gioiello in modo immediato, che si adatti allo stile di ognuno e che sia portabile in ogni occasione. Acchitto è per tutti i giorni, ogni pezzo può trasformare un outfit casual in un outfit da sera. Si può indossare con un paio di jeans e scarpe basse o con un party dress in paillettes: funziona comunque!

Chi sono Francesca e Elena nella vita privata? Interessi e passioni nel tempo libero?

F: la moda e il design sono sempre stati il mio ossigeno naturale, posso dire con estrema certezza che la mia passione è il mio lavoro.
E: Posso dire lo stesso…e, appena ho un momento libero, corro a prendere il primo aereo per partire alla ricerca di un’ispirazione sempre nuova.

Progetti e sogni per il vostro futuro? E per quello del vostro brand?

F: Sono una persona che vive giorno per giorno, godendosi l’attimo. Mi nutro di sogni e spero di realizzarli sempre, dando il massimo. 
E: Sono irrimediabilmente innamorata di Parigi, delle sue luci e dei suoi colori, è sicuramente la città in cui vorrei trasferirmi a breve. Mi piacerebbe inoltre avere la possibilità di collaborare con altri brand come consulente. 
F/E: Il prossimo passo è consolidare ulteriormente il marchio e integrare lentamente scarpe, borse e abbigliamento, per avere un look completo che rifletta nella sua totalità ciò che vorremmo avere nel nostro guardaroba. E anche, perché no, collaborare con altri brande e creare capsule esclusive per i nostri clienti.

 

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