Haimēwy Project. La declinazione artigianale dello sportswear
© Ufficio stampa
© Ufficio stampa
Un nuovo concetto di leisurewear: sartoriale, Made in Italy, a chilometri zero
Le sorelle Giannini, Michela e Daniela, sono le fondatrici e stiliste del brand haimēwy Project.
Felpe, pantaloni e shorts dalle linee morbide e confortevoli.
© Ufficio stampa
© Ufficio stampa
Ciascun capo è realizzato in tessuto felpato, 100% cotone. Vestibilità ampia, design minimal, forme comode: l’intera collezione parla un linguaggio cozy, senza però rinunciare alla femminilità, per una donna amante del lusso, anche nell’ambito del casual e dello sportswear.
Tessuti di altissima qualità e produzione artigianale secondo i canoni dell’eccellenza Made in Italy: una dimensione sartoriale, solitamente prerogativa della haute couture, che invece con haimēwy Project diventa protagonista anche nell’abbigliamento sportivo.
Ricerca accurata, manifattura eccellente e produzione locale, nei migliori laboratori artigiani nel cuore della Toscana, si fondono con una produzione sostenibile, che rivolge la massima attenzione anche al rispetto ambientale, attraverso l’utilizzo di una tintura ecologica certificata e di packaging interamente riciclabili.
La natura ritorna come musa ispiratrice del progetto e si manifesta nella palette cromatica, che rievoca le vibrazioni positive della nostra madre terra.
Non solo un brand, quindi, ma un nuovo modo di vivere l’abbigliamento leisure.
Chi sono Michela e Daniela Giannini?
Siamo due sorelle nella vita e due imprenditrici nel lavoro. Forti di questo legame e di una tradizione familiare nel settore del tessile e dell’abbigliamento da oltre 40 anni, è nata la volontà di creare un brand tutto nostro.
Non semplicemente un brand ma un vero e proprio progetto. Quando e com’è nato haimēwy Project?
Sì, il nostro non è semplicemente un brand ma un vero e proprio progetto, come sottolineato nel nome della label. L’idea è quella di applicare al leisurewear caratteristiche che di solito sono appannaggio della haute couture: un approccio sartoriale (ogni capo viene integralmente realizzato da un singolo artigiano - supervisionato e monitorato da noi o dai nostri stretti collaboratori -, che si fa carico dell’intero processo di produzione dall’inizio alla fine) unito alla valorizzazione della manifattura artigianale locale e a processi di lavorazione che definiamo a Km0 (tessuti e laboratori di produzione sono esclusivamente toscani). Dunque, un progetto che sia portatore di una filosofia di eccellenza, capace di arrivare al cuore di chi acquista i nostri capi.
Quali sono le cifre stilistico-distintive dei vostri capi?
Linee morbide e design minimal. I nostri capi, felpe, pantaloni e shorts, parlano un lessico cozy. L’idea di lusso, che per noi significa tessuti di altissima qualità e produzione artigianale, si declina nell’ambito del comfort e del leisure, creando capi unici perché realizzati singolarmente e non frutto di processi industriali.
Come mai proprio l’abbigliamento leisure?
Volevamo creare qualcosa di bello e ben fatto in Italia anche nel settore del leisurewear e dello sportswear. Capi comodi ma allo stesso tempo creati con caratteristiche precise: ricerca accurata, eccellente manifattura e produzione interamente locale.
In cosa consiste la vostra idea di declinazione artigianale dello sportswear? Che importanza assume nell’ambito della vostra produzione l’artigianalità Made in Italy?
Per noi significa scegliere tessuti della migliore qualità e laboratori di produzione esclusivamente toscani, in particolare delle valli pistoiesi, dove ha sede uno dei distretti tessili più importanti d’Italia. La produzione è affidata ai migliori laboratori manifatturieri nel cuore della Toscana, che garantiscono la realizzazione di capi di altissimo pregio, a partire dalla selezione dei migliori tessuti. Scegliamo i laboratori con cui collaborare secondo il loro know-how e che, come noi, credono nella ricchezza dell’hand-made. L’artigianalità Made in Italy assume un’importanza centrale nella nostra produzione. Basti pensare che ciascun capo haimēwy Project è siglato da un ringraziamento scritto personalmente dall’artigiano che l’ha prodotto e realizzato.
In cosa consiste la tecnica del “tinto in capo”?
È una particolare tecnica di tintura a freddo che consiste nel tingere un capo di abbigliamento già finito. Il risultato è un colore polveroso che conferisce un effetto vintage.
L’ispirazione da dove arriva? La natura che ruolo svolge?
La natura è stata la nostra fonte di ispirazione, la nostra musa ispiratrice. Il desiderio di ri-connessione con la madre terra, i suoi colori, le sue vibrazioni positive, ci ha portato a creare una pallette cromatica che richiama le nuance naturali: verde quiet green, giallo squeezed mango, lilla wisteria e sabbia sand dust.
Quale attenzione dedicate al tema della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente?
Una grandissima attenzione! Oltre a una produzione sostenibile, fatta da artigiani locali, rivolgiamo la massima attenzione anche al rispetto ambientale: la tintura che utilizziamo è ecologica e certificata Oeko-Tex e i packaging sono riciclabili al 100%.
Leisurewear per le donne, creato dalle donne. A quale figura femminile vi rivolgete?
La donna a cui ci rivolgiamo è una donna vitale e dinamica, alla ricerca di qualcosa di unico e amante del lusso… un lusso da vivere anche nell’ambito del casual e dello sportswear con forme morbide e allo stesso tempo femminili.
Progetti e sogni per il futuro di haimēwy Project?
La ricerca di materiali di qualità, lo studio di lavorazioni ed effetti unici, la cura stilistica e quindi la capacità di riunire tutto questo in una collezione sono la nostra storia e, ci auguriamo, anche il nostro futuro. Sogniamo di poter aggiungere questa nostra interpretazione al Made in Italy e di poter trasferire nei capi che realizziamo le tradizioni manifatturiere del nostro territorio, la sensibilità ed il rispetto verso la natura.