La designer Ludovica Virga, attraverso l’esuberanza dei suoi capi, insegue il sogno di un mondo migliore
di Elena Misericordia© ufficio-stampa
House of Mua Mua è il brand di abbigliamento, dallo spirito ironico e irriverente, che nasce dalla creatività e dalla visione giocosa della moda di Ludovica Virga, chiamata da tutti Luvilu. La designer italiana trapiantata a Bali, grazie al suo estro geniale e alla simpatia travolgente, è riuscita a convertire la sua sconfinata fantasia in un vero e proprio business, sovvertendo i canoni austeri e seriosi del mondo fashion.
I suoi capi tempestati di glitter, paillettes, decorazioni sgargianti, si rivolgono ad una donna dinamica, sicura di sé, con una grande sense of humor e la voglia di migliorare il mondo. Il brand infatti è promotore di un’importante iniziativa benefica, a partire dalle prime creazioni di Ludovica: le Mua Mua dolls, bamboline realizzate all'uncinetto dalle abitanti dell'isola di Bali, che, dopo lo tsunami in Indonesia nel 2004, erano rimaste senza lavoro a causa di un turismo sempre più in crisi. Dalle bambole che riproducevano le sembianze dei personaggi più illustri del jet-set, a partire da Karl Lagerfeld, passando attraverso Anna Wintour, Coco Chanel, Franca Sozzani, Lady Gaga e molti altri, Ludovica Virga ha esteso la sua vivace creatività anche all’abbigliamento e agli accessori: colore, luce, esuberanza diventano le sue inconfondibili cifre stilistiche per trasmettere al mondo intero un messaggio di positivo rinnovamento.
Ludovica, da dove deriva la tua passione per la creatività? C’è stato un episodio della tua vita che ti abbia fatto capire che saresti diventata una designer?
Non c’è stato un episodio preciso... tuttavia al liceo pendevo sempre 4 in matematica perché, invece di studiare i logaritmi, disegnavo di nascosto figurini sul quaderno...in quegli anni mi dedicavo anche ad innocenti “furti” nell’armadio super chic di mia nonna, donna di raffinata eleganza, altissima e magrissima...
Quando e com’è nato il brand “House of Mua Mua”? Come mai hai scelto questo nome?
“Mua Mua”, per via del suono che riproduce, vuol dire “bacio bacio” ed è la sigla che utilizzavo per concludere gli ormai antichissimi SMS... Nel novembre 2017, in occasione della prima sfilata, ho trasformato il mio marchio in quello attuale, House of Mua Mua, perché i buyer identificavano il nome originario esclusivamente con le mie prime bambole e non con la neonata casa di moda.
Le tue collezioni spaziano dalle bambole iconiche, alle magliette irriverenti, ai capi di abbigliamento più grintosi e originali, sino ad una vera e propria linea di accessori. Ma qual è il filo conduttore che accomuna tutte le tue creazioni? Quali sono le caratteristiche essenziali della tua moda?
L’ironia senza ombra di dubbio, la voglia di ridere, di divertirsi e, al tempo stesso, di divertire gli altri, favorendo lo scambio umano, l’incontro, la condivisione di esperienze e di emozioni... Se indossi un capo HMM sicuramente qualcuno verrà a farti i complimenti e vorrà conoscerti!
Il primo piccolo grande successo nel 2009 grazie all’incontro con Karl Lagerfeld e ad una Mua Mua doll che riproduceva le fattezze del grande Kaiser della moda…cosa è successo più precisamente?
Nel 2010 per ringraziare l’adorato Karl Lagerfeld, a seguito di un regalo pazzesco che avevo ricevuto, ho pensato di confezionare per lui la mia prima bambola. Un mio pensiero unico ed esclusivo, fatto con il cuore, che ho avuto il piacere e l’onore di consegnargli al termine della sfilata Chanel di Venezia. Al tempo volevo fare la stylist, ma Karl ha davvero adorato la mia creazione…è stato così che le persone intorno a me mi hanno convinta a percorrere quella strada. Lo stesso Lagerfeld ha ordinato 700 bambole per le sue boutique e, in un secondo, mi sono ritrovata ad avere un lavoro nel mondo della moda! Il vero successo però non è ancora arrivato, è un lungo cammino in salita, che richiede impegno e passione, ogni giorno.
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Le Mua Mua dolls, da quel momento, hanno conquistato celebrities e It girl internazionali. Al di là dell’irriverente ironia, esse portano con sé uno spiccato spirito charity. In cosa consiste questo progetto?
Le Mua Mua dolls vengono realizzate nelle campagne balinesi per portare lavoro alle donne dell’isola. Grazie a questo “primo impiego”, tutte le ragazze del primo gruppo di Mua Mua makers si sono laureate e sono oggi insegnanti, medici, manager…per me questa è la più grande soddisfazione.
Chi è Ludovica nella sua vita privata? Passioni e interessi nel tempo libero?
In questa fase della mia vita mi ritrovo a vivere più spesso in aereo che sulla terra ferma, perché il lavoro mi chiama negli angoli più disparati del mondo...mentre facciamo questa intervista sono infatti in aeroporto, in partenza per Il Cairo, dove verrà realizzato un servizio fotografico con una celebrity per uno speciale House of Mua Mua – Elle Arabia. Sto cercando un nuovo piede a terra a Milano, ma manterrò la mia adorata casa a Bali, che per me rappresenta uno scrigno di tesori orientali pop. In questo momento la cosa che sogno in segreto, in realtà, è la tranquillità di poter dormire per un mese di fila nel mio letto a Bali, giocare con Junior, la mia bambina che ha appena compiuto 3 anni, fare surf, andare la sera in spiaggia ad ammirare gli incantevoli tramonti dell’isola, sorseggiando un drink in compagnia degli amici…
Cosa sogni per il tuo futuro?
Giuro che inizio ad andare in palestra e divento una Victoria’s Secret Angel! A parte gli scherzi, House of Mua Mua, come già prima dicevo, ha l’obiettivo di incentivare l’istruzione e l’indipendenza femminile in aree geografiche in cui queste realtà sono ancora un sogno e non un diritto. Inoltre, insieme alle ragazze di “Bye bye plastic bags” cerchiamo di salvare la nostra amatissima Bali dall’invasione della plastica. Il mio desiderio è che si abolisca definitivamente e ovunque la plastica monouso. Penso che la moda sia una voce per trasmettere messaggi; se siamo così fortunati da poterla avere, la dobbiamo utilizzare per rendere il mondo un posto migliore. Attraverso gli slogan, i colori e le paillettes luminescenti dei miei capi, cerco di dire che il mio lavoro “is to make girls happy”. Nel mio piccolo, faccio tutto il possibile per lasciare in eredità a Junior un mondo migliore o, almeno, non peggiore di quello in cui oggi viviamo. Il mio brand intanto sta già cavalcando un grande sogno…mi piacerebbe però realizzare una collaborazione con un marchio sportivo e riempirne i capi di glitter colorati e…conquistare le vetrine di tutto il mondo!