storie di moda

Laura Aparicio. Moda tailoring da Bogotà a Milano

Abiti senza tempo che vestono di rigorosa femminilità la donna di oggi

di Elena Misericordia
21 Mag 2019 - 10:04
 © ufficio-stampa

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Laura Aparicio, colombiana di nascita e italiana d’adozione, in occasione della Fashion Week, ha debuttato lo scorso febbraio a Milano, una delle piazze più prestigiose del mondo della moda, presentando la sua prima collezione di abiti contemporary dalle forme pulite ed essenziali.

Laura Aparicio. Moda tailoring da Bogotà a Milano

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Capi timeless che evidenziano lo stile del tutto personale della giovane designer, in una affascinante fusione tra sofisticata eleganza femminile e sobrio rigore maschile.
L’equilibrio perfetto tra questo eterno dualismo trova espressione nelle sue creazioni, ricercate e mai banali, in cui vengono mixati con disinvoltura spunti mutuati dalla cultura sudamericana, dal mondo dell’arte e della architettura d’avanguardia. La tradizione colombiana riceve consacrazione nella sua autenticità più pura, al riparo dai soliti luoghi comuni, e si coniuga con il moderno dinamismo della città di Milano.
In un avvincente esperimento creativo, tagli, volumi e lunghezze imprimono carattere e personalità alle collezioni firmate Laura Aparicio, impreziosite da dettagli unici ed originali, in un costante dialogo tra memorie storiche e bagliori del presente.
Una moda pensata per la donna di oggi, dinamica, consapevole e forte, che ama vestirsi di un’eleganza pratica e confortevole, ma al tempo stesso ricca di pattern e colori, in cui sembra rivivere la magia del Sud America…
 
Chi è Laura Aparicio? Quali sono le tue origini e qual è stato il tuo percorso di formazione?
Sono nata a Bogotá e provengo da una famiglia di imprenditori e creativi. Fin da piccola ho potuto familiarizzare con il mondo dell’arte. Mio padre è un pittore e mi ha sempre supportata oltre che incoraggiata. Crescendo, mi ha spinta a cercare in continuazione una mia identità, un mio stile personale e ad incanalare in modo positivo la mia creatività. La passione per la moda mi ha portato, appena diciannovenne, a Milano, dove ho studiato Fashion Design presso l’istituto Marangoni, una delle più prestigiose scuole di moda internazionali. Per completare il mio piano di studi, ho conseguito un master all’European School of Economics in Fashion & Luxury Management. Fresca di diploma, sono entrata a far parte del design team di Aquilano Rimondi, luxury brand famoso per la sua capacità di concentrarsi sulla qualità di tagli, tessuti e dettagli, ed ho così potuto accrescere la mia esperienza lavorando tra Milano e Parigi. Nel 2016 ho deciso di dedicarmi al lancio della mia linea omonima: Laura Aparicio e di realizzare il mio sogno di sempre. Lo scorso febbraio ho presentato per la prima volta la mia FW 19/20 durante la Fashion Week di Milano, che ha consacrato il lancio sul piano internazionale del mio brand: un marchio contemporary, fatto di tagli maschili e dettagli iper-femminili, ispirato alla cultura sudamericana (depurata da ogni cliché), al mondo dell’arte e dell’architettura d’avanguardia. 
 
La passione per la moda da dove arriva?
Fin da piccola ho sempre giocato con i mei abiti, li tagliavo e li trasformavo, mi piaceva sperimentare con il mio guardaroba, ma in modo del tutto istintivo, senza sospettare che un giorno questa sarebbe diventata la mia professione. Il punto di svolta è stato il mio primo viaggio in Europa: anche se avevo solo 12 anni, è stata una scoperta continua. Il mondo della moda internazionale, i suoi tagli ed i tessuti mi hanno completamente affascinata. Per la prima volta ho iniziato a pensare che da grande sarei diventata una stilista e avrei studiato a Milano, dove infatti sono volata appena terminati gli studi superiori.
 
Quando e com’è nato il brand che porta il tuo nome?
Dopo aver vissuto in Italia per quasi 6 anni, nel 2016, sono tornata nel mio Paese, determinata a portare avanti il mio sogno: lanciare una mia linea di moda. Ancora una volta ad essere determinante è stato un viaggio, che mi ha direttamente condotta verso lo step successivo. La mia prima collezione ha preso forma, infatti, dopo una vacanza in Turchia, dove ho trovato spunti affascinanti e tessuti bellissimi, subito acquistati ed infilati in valigia. È stato così che, una volta rientrata a casa, ha avuto inizio questa nuova avventura.  
 
Quali sono le caratteristiche essenziali delle tue collezioni?
Forme pulite e stampe geometriche, sovrapposizioni e tessuti avvolgenti, combinati a trame e dettagli imprevisti.

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L’idea di mixare con elegante equilibrio tagli maschili e dettagli iper-femminili da dove nasce?
Nasce da una constante ricerca di genere, soprattutto da una ricerca introspettiva. Tutti abbiamo un lato femminile e uno maschile, due poli opposti che si attraggono e si respingono. Per natura le donne cercano di trattenere mentre gli uomini di lasciare andare. La vita di ognuno di noi risente di questa tensione. Per mantenere l’equilibrio è fondamentale entrare in armonia con entrambi i lati della nostra personalità. Esplorare questo dualismo per me è essenziale: le mie creazioni sono il tentativo di trovare il giusto bilanciamento tra una femminilità avvolgente ed un rigore decisamente più maschile. In questo punto di sintesi perfetta tutto pare legarsi in maniera autentica e spontanea.
 
Cosa c’è di Laura, del tuo mondo, delle tradizioni e della cultura colombiana nella tua produzione? Quanto ha influito sulla tua creatività la città di Milano, capitale della moda, dove ti sei trasferita?
C’è tutto il mio DNA: 100% colombiano, ma privato di ogni luogo comune sul Sud America. Gli eccessi della mia cultura sono stemperati da un gusto più moderno “tutto milanese”, ricercato e “concettuale”.  Milano, centro nevralgico per la moda e per il design internazionale, ha influito in misura incredibile sulla mia formazione. Porto con me, nel mio bagaglio di esperienza, il dinamismo di questa città e le sue infinite fonti d’ispirazione, quel gusto meneghino così preciso e attento…è come se la città ti lanciasse una sfida costante, invitandoti a combinare classe, eleganza e raffinata modernità.
 
Ricercatezza dei tagli e purezza delle forme sono la cifra stilistica dei tuoi capi. Che importanza assume per te il tailoring?
Il tailoring fa la differenza. Forma, silhouette e dettagli sono importanti, ma la vestibilità è fondamentale. Proprio per questo ho deciso di produrre la collezione in Italia, perché il Made in Italy nel mondo continua ad essere sinonimo di esclusività e qualità.
 
Chiara Galiazzo, nel nuovo video del singolo “Pioggia Viola”, indossa uno dei tuoi outfit: una raffinata jumpsuit monocolore adornata da ethnic raimbow tape, vivace eredità del tuo Paese d’origine. La cantante veneta incarna i valori della donna Laura Aparicio? A quale figura femminile ti rivolgi?
Le mie collezioni si rivolgono ad una donna forte e attiva, decisa e coinvolta nella complessa realtà di oggi. Sono stata attratta dai colori di Chiara e dalla sua determinazione: in questo senso la sento molto vicina a me.
 
Chi è Laura quando non veste i panni della fashion designer? Interessi e passioni nel tempo libero?
Sono molto curiosa, adoro viaggiare, scoprire posti nuovi e provare esperienze diverse. Il contatto con la natura per me è indispensabile. Passeggiare e stare all’aria aperta è il mio modo di evadere dalla routine e di mettere in moto la mia creatività.
 
Cosa sogni per il tuo futuro? E per quello del tuo brand?
Sogno cose grandi. Vorrei arrivare lontano con una collezione unica, affermando i mie codici personali. Vorrei inoltre che il mio marchio fosse riconoscibile sul piano internazionale come sinonimo di qualità, design e sperimentazione. E, infine, mi piacerebbe che Laura Aparicio diventasse in futuro un vero e proprio lifestyle brand: penso già ad accessori, home collection, fragranze e persino al mondo dei viaggi, magari con la personalizzazione di alcuni hotel... Ho passione, determinazione e tempo per crescere e costruire con impegno ed umiltà: faccio sempre tesoro di ogni esperienza vissuta e di ogni consiglio ricevuto. Come si dice? Sky is the limit!

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