storie di moda

Michele Roncada. La camicia come opera d’arte

Camicie handmade, estrose e colorate, dall’anima eco-friendly 

di Elena Misericordia
09 Feb 2022 - 05:00

I tessuti d’arredo delle antiche abitazioni diventano camicie di pregio e acquistano nuova vita grazie all’estro creativo di Michele Roncada. Il giovane designer veronese lancia il suo ambizioso progetto sostenibile basato sul riciclo, attraverso la ricerca e il recupero di ritagli di stoffe vintage.

Michele Roncada. La camicia come opera d’arte

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Esemplari unici, uno diverso dall’altro, che si ispirano ad un luogo, ad un oggetto, ad un’architettura o ad un periodo storico.

Patchwork di tessuti tratti dal mondo del design, confezionati a mano, secondo i canoni dell’eccellenza Made in Italy, per rendere omaggio di volta in volta alla costiera amalfitana o alla terra di Sicilia e alle loro preziose ceramiche, alla doratura dell’arte bizantina, alle sensuali note del chitarrista Jimi Hendrix, alla perfezione statuaria dei bronzi di Riace, all’incantevole suggestione che scaturisce dalla vista di un paesaggio alla luce del tramonto… 

I pezzi originali ed irripetibili firmati Michele Roncada rimandano ad un’antica tradizione artigiana del nostro territorio che merita di essere riscoperta e valorizzata. Morbido cotone, crêpe di seta, velluto, tulle, viscosa vengono impreziositi da bottoni gioiello, che si incastonano nelle trame con armoniosa eleganza. Audaci accostamenti di colore, fantasie mai banali, cura estrema del dettaglio: la camicia diventa un’opera d’arte da indossare. 

Chi è Michele Roncada? Quali sono le tue origini e qual è stato il tuo percorso di formazione?

Sono nato a Verona il 10 Febbraio del 1992. Appassionato d'arte sin da piccolo, mi sono avvicinato al mondo dell'architettura ai tempi del liceo. Sognavo di fare l'architetto e, in epoca universitaria, mi sono indirizzato verso il design di interni, che mi appassionava molto, in quanto mi avrebbe permesso di essere creativo alla vecchia maniera, essendo il disegno a mano tutt'oggi il mio tratto distintivo. Sono da sempre appassionato anche di abbigliamento, ma non mai avrei pensato che la moda sarebbe diventato il mio lavoro.

Quando e com’è nato il brand che porta il tuo nome?

L'idea è nata dal mio lavoro di Designer di Interni, grazie al quale sono entrato spesso in contatto con tessuti vintage che trovavo nei vecchi arredi delle abitazioni da ristrutturare: tessuti ricchi di fascino, che un giorno mi sono immaginato di indossare. Ho registrato ufficialmente il marchio Michele Roncada nei primi mesi del 2016, dopo circa un anno di sperimentazioni, durante il quale indossavo le mie camicie in prima persona con l’obiettivo di raccogliere impressioni. Il 21 Luglio 2018 ho quindi lanciato la mia boutique online… da lì è iniziato il sogno.

Come mai le camicie? Cosa rappresenta per te questo capo di abbigliamento?

La camicia per me è tutto. È il capo d'abbigliamento a cui non rinuncio mai, veste da sola, piace a uomo e donna, può essere unisex e si presta bene a fantasie stravaganti. È pura creatività, può essere elegante e colorata al tempo stesso. Quando ho iniziato le stampe erano leggermente in ombra rispetto ad oggi, un po’ meno protagoniste. Lo scopo era quello di ricordare la camicia anni ’70/’80, attraverso l'utilizzo di materie prime non imitabili da altri brand e non riproducibili in serie. 

Quali sono le cifre stilistico-distintive delle tue creazioni?

Mi piace definire i miei capi “opere d'arte da indossare”, trattandosi di pezzi unici con alle spalle due o tre mesi di dedizione, tra ricerca e realizzazione. L’intento è quello di creare capi esclusivi, mai visti prima, che ci facciano sentire bene quando li indossiamo. I tessuti già vissuti, originali e inimitabili, trasmettono il fascino di una storia che ogni cliente può continuare a scrivere. Le mie camicie, inoltre, rappresentano sempre qualcosa, hanno un significato, e rimandano spesso all’arte o all’architettura. 

Il brand Michele Roncada può essere definito come un brand sostenibile. Come si manifesta, in concreto, la tua attenzione verso il nostro meraviglioso pianeta?

Il mio brand può definirsi sostenibile sotto due diversi aspetti: economico ed ambientale. La sostenibilità ambientale, la più importante, è in grado di offrire un contributo concreto al nostro pianeta. L’impiego di materiali vissuti, riciclati dal mondo dell'arredamento, consente di limitare gli sprechi e diminuisce ciò che diventerebbe rifiuto da smaltire. Oltre che al prodotto, lo stesso principio viene applicato anche al packaging, realizzato ad esempio con il riutilizzo delle confezioni porta-bottiglia da vino. Questa scelta di grande fascino attribuisce, inoltre, alle mie creazioni una precisa connotazione culturale-territoriale, offrendo ulteriore omaggio al Made in Italy secondo tradizione. Le iniziative più recenti, inoltre, prevedono gesti solidali, come ad esempio che venga piantato un albero per ogni acquisto (in soli due mesi, più di 50 alberi tra sud Italia e sud America). Il mio è un brand attivo anche dal punto di vista del volontariato: durante l’emergenza sanitaria del primo lockdown, grazie alle vendite, ho raccolto e donato circa 8.000 euro alle strutture ospedaliere. La sostenibilità economica, invece, prevede un’azienda in grado di autosostenersi. Grazie al riciclo, vendita dopo vendita, è stato possibile arrivare a questo punto senza un investimento iniziale, ma camicia dopo camicia, passo dopo passo.

Amalfitana, Bizantina, Verona, Sicilia, Jimi Hendirx…questi i nomi di alcune delle tue camicie. L’ispirazione da dove arriva?

Ogni camicia ha un nome e un'anima in cui il cliente può immedesimarsi quando scopre il capo perfetto per sè. Principalmente mi ispiro al nostro paese, al quale sono molto legato (città, monumenti, paesaggi naturali, personaggi); mi batto molto per il nostro territorio e per le sue eccellenze: siamo ancora i più bravi artigiani, cuochi e stilisti al mondo. Il mio lavoro è un tributo a tutto questo. Ogni stoffa, di per sé, può inoltre offrire un’ispirazione ulteriore ed è proprio in quei casi che entra in gioco l'immaginazione.
Ho dedicato alcuni dei miei capi anche alle bellezze di altri luoghi del mondo, ottenendo una risposta positiva da parte del pubblico, specie dal mercato giapponese, che ad oggi rappresenta oltre il 50% del mio volume d'affari.

Che importanza assumono nell’ambito della tua produzione artigianalità Made in Italy e tradizione del “fatto a mano”?

Hanno un'importanza enorme, rappresentano ciò che mi distingue da altri marchi e da altre filosofie. Con il passare del tempo è sempre più difficile imbattersi nel “fatto a mano” o nell’autentico Made in Italy. Portare avanti questi principi dona un aspetto poetico a qualità ed estetica, due pilastri che rappresentano l'eccellenza italiana nel mondo. Mi dispiace riconoscere che a volte sia più apprezzata in Giappone che non qui in patria…

Michele Roncada è anche estrema cura per il dettaglio, in particolare i bottoni…

I dettagli sono fondamentali, i bottoni ed il packaging in particolare. I bottoni sono parte della camicia e si devono integrare al meglio, sposandone i colori e riprendendone l'ispirazione nella forma o nella storia. Il packaging è fantasia pura. Ogni volta per me una delle cose più stimolanti dal punto di vista creativo è proprio quella di pensare alla nuova brochure e ai cartellini decorati a mano.

Chi è Michele nella vita privata? Interessi e passioni nel tempo libero?

Nella vita privata sono abbastanza introverso e tendo a mostrarmi poco in pubblico. Sono appassionato di fotografia da diversi anni. Mi piace vivere all'aria aperta e andare all'avventura, soprattutto in montagna, con la mia ragazza. Fotografarla per me è di grande ispirazione e spesso si presta come mia modella. Anche il disegno è qualcosa senza il quale non potrei vivere, così come l’arte di arredare.

Cosa sogni per il tuo futuro? E per quello del tuo brand?

Per il mio futuro ho tanti sogni… La mia paura più grande è quella di svegliarmi una mattina e non essere più in grado di realizzare qualcosa di nuovo. Sto crescendo insieme al mio brand e ciò che mi caratterizza è il fatto di non essere mai soddisfatto al 100%: questo atteggiamento mi sprona a migliorarmi e mi trasmette la voglia di creare ogni giorno con entusiasmo e passione. Per il futuro del mio marchio ho tanti progetti, tra cui un negozio fisico diverso dagli altri, un concentrato di creatività che raccolga non solo abiti… ma non posso svelare altro, spero si concretizzi presto! Il sogno, quello vero, è di trovare la formula della creatività che mi consenta di arrivare sempre di più al cuore delle persone. 
 

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