Tra vigneti e opere d'arte «così regalo bellezza alla mia terra»
Ha compiuto 65 anni da qualche giorno (è nato il 3 settembre del 1953) e 40 anni fa ha realizzato il suo sogno “tra cashmere e filosofia”. Oggi Brunello Cucinelli guida un’azienda di fama internazionale del valore di oltre 500 milioni di euro con più di 1000 dipendenti e altri 1700 all’estero dell’età media di 35 anni e più 3000 impegnati nei 300 laboratori. Ma a Brunello, prima dei numeri, fatturati e bilanci, importanti certo, arriva la sua terra, che adora e conserva cura. Una terra così tanto amata, che riesce più e meglio di tanti celebrati distretti industriali, a restituire all’uomo concetti, elementari come bellezza, rispetto e dignità umana, coniugando sapientemente con il profitto che da queste parti, però, da proprietà privata diventa bene sociale e collettivo.
Così, il “Progetto per la bellezza”, annunciato nel 2014, ora è pronto per essere aperto al pubblico e presentato in anteprima al cospetto di una vasta platea di giornalisti: 100 ettari di campagna restituiti al loro splendore rinascimentale, tra vigneti, uliveti, girasoli, cantine e opere d’arte. “Ho sempre creduto in una forma di capitalismo umanistico contemporaneo: lavorare e vivere in un borgo e nella sua periferia è un modo garbato di esprimere questa aspirazione”. E insediando una grande fabbrica – al tempo stesso all'avanguardia e antichissima – facendo crescere la famiglia ta gli stessi magnifici panorami umbri in cui lui, figlio id contadini, è nato a Castel Rigone, vicino Perugia.
© ufficio-stampa
Dal 1982 ha piantato le radici a pochi chilometri di lì, a Solomeo, borgo ricco di una storia che risale al 1361, immerso in uno di quei paesaggi perugini dalla luce dorata. Lo ha restaurato con gusto e perfezione, e grande rispetto per i materiali. «Combinare la bellezza del passato con la bellezza del futuro, coniugare impresa e famiglia, innovazione e tradizione, profitto e dono, denaro e umanità. E con la scuola trasmettere appunto il valore della creatività manuale, così che gli allievi continuino a vedere i manufatti artigianali come prodotti d'arte, eccellenze apprezzate in tutto il mondo» spiega Cucinelli.
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Così, non solo una fabbrica moderna in pianura che si affaccia sui cipressi e i pini ma, in alto, Solomeo ripristinato, ripopolato, arricchito di un nuovo teatro all'italiana e di un'arena all'aperto con una grande e attiva cantina, le viti coltivate, i filari di cipressi ricollocati al loro posto, la chiesa di San Bartolomeo restituita al suo incanto. Tra i vicoli secolari, le sedi sparse della sua realtà imprenditoriale e della scuola professionale che ha aperto: tra sartoria, rammendo e rammaglio giardinaggio e orticoltura e arti murarie. È un Umbria meravigliosa e sapiente, quella di Brunello Cucinelli, una terra che ha il pregio di essere offerta a tutti, con lui stesso che diviene Custode della natura e del lavoro. Queste sono le certezze del filosofo della moda che cita Platone e Goethe, Marco Aurelio e Adriano, Frank Capra e Akira Jurosawa, che punta sull'impegno quotidiano in un ambiente confortevole capace di esaltare l'uomo. E custodire la sua dignità.
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