Lo stilista si racconta in prima persona e lo fa come mai prima d’ora: esce in libreria “Per amore” (Rizzoli), i suoi “pensieri sparsi”
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L’uomo che ha reso riconoscibile lo stile italiano nel mondo. Giorgio Armani si racconta e lo fa come mai prima d’ora. “Guardo solo avanti, senza nostalgie o compiacimenti per quello che ho ottenuto – rivela lo stilista –, pronto a percorrere nuove strade”. Una tempra di altri tempi, un’inesauribile fonte di ispirazione per chiunque si appresti a leggere quelli che definisce i suoi “pensieri sparsi”.
È così che Giorgio Armani ha scelto di affidare alle pagine di un libro, scritto di suo pugno, la sua visione della vita e del mondo. A 88 anni e a quasi 50 di carriera, con “lo sguardo limpido” di allora e di sempre, si rivela con il garbo che lo contraddistingue e con tutta la sua straordinaria sensibilità: “Per questo mi è difficile concludere. Finita una sfilata, penso alla collezione successiva. Disegnata la borsa di successo, immagino quella che verrà dopo”. Si chiama “Per amore” l’autobiografia edita da Rizzoli, in libreria da questo martedì 22 novembre. Nasce dal volume illustrato pubblicato nel 2015, in occasione dei 40 anni del marchio, e ne estende ora i contenuti, anche alla luce degli eventi più recenti. Una raccolta di memorie, cronache, fotografie anche private e personali, e storie con un titolo che potrebbe sembrare poco “armaniano” ma che invece lo è profondamente. “Ho scelto un titolo insieme morbido e provocatorio – spiega –, che sorprendentemente mi rispecchia. Sono una persona di testa, di pensiero, ma le mie azioni vengono tutte dal cuore, sono infiammate di passione”.
Giorgio Armani raccontato da se stesso, come “uomo di fatti”. Piacenza, la sua città natale. I genitori, la sorella Rosanna e le amatissime nipoti Silvana e Roberta, l’esame di maturità e gli studi di Medicina, l’arrivo a Milano, gli incontri che hanno segnato la sua vita, i primi passi nel mondo della moda, che sembra restare sullo sfondo. Si parla infatti di vita, con le sue “parole d’ordine all’uso di tutti”. E l’ha immaginato come un flusso, che ogni lettore può seguire come vuole. Il suo modo di essere e di pensare, di vivere e di lavorare, all’insegna di una straordinaria vicinanza. Si parla anche di pandemia, occasione di riflessione e di azione per lo stilista: “Mi sono ritrovato vicino alla gente come non mai”.
Un documento profondamente personale. “Sono schivo e riservato. Alle feste e agli eventi mondani ho sempre preferito il mio studio, dove ancora oggi sono il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via”, scrive sempre Armani. “Questo lavoro, che per me è la vita, è un atto continuo di amore, e trasmetterlo al mio pubblico, in forma così intima e diretta, pure”. Un manifesto esistenziale, perfettamente trasposto nel suo modo di concepire la moda e lo stile: “Non c’è alcun bisogno di spogliarsi per rivelarsi”. E che diventano per lui segni di distinzione, di “quel farsi notare che parte dalla testa e dalla stima di sé”.