UN PATRIMONIO UNICO AL MONDO

Made in Italy e tradizione artigiana: come si lavora il cuoio, materiale ecosostenibile

Lo storico distretto conciario toscano vanta il 98% della produzione italiana e oltre l’80% di quella europea

29 Giu 2020 - 08:00
 © Ufficio stampa

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Un materiale naturale, plastic free, riciclabile e sostenibile. Parliamo del cuoio, materia prima che dà vita a prodotti di assoluta qualità. E di un settore dove le tecniche si tramandano con sapienza da generazioni e che oggi hanno tra i valori cardine anche quello della sostenibilità. È questa la fotografia di una delle eccellenze italiane, lo storico distretto conciario che ha il suo cuore tra San Miniato e Santa Croce, in Toscana, che vanta il 98% della produzione italiana di cuoio da suola e oltre l’80% di quella europea. E conta tra i suoi clienti importanti griffe internazionali: da Louboutin a Louis Vuitton, René Caovilla, Fendi, Santoni, Doucal’s e ancora Gucci, Prada e Salvatore Ferragamo. 

UN PATRIMONIO UNICO AL MONDO - Per valorizzare e diffondere nel mondo la cultura del cuoio da suola, il Consorzio nel 1985 ha creato il marchio Cuoio di Toscana, che oggi rappresenta sette aziende associate che danno lavoro a oltre duecento dipendenti e a un forte indotto. “Aziende accomunate dagli stessi valori, dalla stessa tradizione artigiana, con un patrimonio di competenze e know how unico al mondo che va tutelato e valorizzato”, ha spiegato il presidente di Cuoio di Toscana Antonio Quirici.  Un’industria, quella conciaria, che merita di essere raccontata nella giusta luce: pochi sanno, ad esempio, che la pelle, il cuoio utilizzati nel mondo della moda e dell'abbigliamento in genere, sono uno scarto dell'industria alimentare, destinato altrimenti alla discarica o all'inceneritore. Il Consorzio Cuoio di Toscana associa solo le concerie che hanno fatto della sostenibilità la loro filosofia produttiva. Infatti, le aziende associate lavorano secondo criteri ecosostenibili regolati da norme stringenti, come la concia al vegetale a corteccia di castagno, mimosa e quebracho, tecnica in uso già dall'epoca romana. O i passaggi sui tannini, con le loro virtù astringenti e disinfettanti. Tutte le fasi di lavorazione, fino alle rifiniture ad hoc per le maison, vengono seguite scrupolosamente, grazie anche alla tracciabilità dell'intera filiera che parte dal benessere animale alla depurazione delle acque, fino al riciclo dei residui solidi, all'utilizzo di energia da fonti rinnovabili e alla collaborazione con il Polo Tecnologico Conciario, eccellenza nella ricerca.

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