© Ufficio stampa | Gucci Donna FW 2020-21 (Courtesy of Gucci)
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In pedana, durante la settimana della moda di Milano, le ispirazioni di Alessandro Michele e la voce di Fellini
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Più che una sfilata, una performance. Su una pedana circolare, che gira come fosse una giostra, con i modelli e le modelle immobili e le pareti di vetro trasparente. Prima, tutte le fasi che in genere precedono lo show e che restano dietro le quinte, nel backstage. Così, sotto gli occhi del pubblico della seconda giornata della Fashion week di Milano, i team degli stylist, degli hair e make up artists preparano coloro che presentano ai riflettori le creazioni di Alessandro Michele per la collezione donna autunno inverno 2020-2021 di Gucci. “Ho deciso di alzare un velo su ciò che ama nascondersi”, spiega in una nota scritta a macchina lo stesso direttore creativo della maison.
UNA POETICA DA COMPRENDERE - “Ho sempre pensato alla sfilata come a un accadimento magico capace di sprigionare incantesimi”, prosegue Michele. Sulla pedana, tutte le sue ispirazioni: i velluti e le fantasie anni Settanta, i sandali con gli ‘occhietti’, le gonne di tulle e balze, i mini abiti bon ton, colli e maniche vittoriane, stili da dandy e da principesse dei giorni nostri, calzettoni e jeans sdruciti. In sala, la voce di Federico Fellini che parla di cinema (“una suggestione ipnotica, ritualistica, qualche cosa di religioso”) e le note del Bolero di Ravel.