IN CAMPO ANCHE JANE FONDA

Post Covid, no gender e sostenibilità: perché la moda ‘supera’ anche FaceApp

Tematiche più che mai attuali, rilanciate anche da una campagna concepita prima del lockdown e dell’emergenza coronavirus

17 Giu 2020 - 00:00
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© Ufficio stampa  | La campagna globale ‘Gucci Off The Grid’ è ideata dal direttore creativo Alessandro Michele e realizzata dal fotografo e regista Harmony Korine

© Ufficio stampa | La campagna globale ‘Gucci Off The Grid’ è ideata dal direttore creativo Alessandro Michele e realizzata dal fotografo e regista Harmony Korine

© Ufficio stampa | La campagna globale ‘Gucci Off The Grid’ è ideata dal direttore creativo Alessandro Michele e realizzata dal fotografo e regista Harmony Korine

Altro che FaceApp, l’applicazione per “cambiare sesso” che sta spopolando sui social. La moda ha lanciato il suo messaggio ‘no gendermolto prima, sulle passerelle ma anche fuori, con la proposta di collezioni fluide, di capi neutri, adatti tanto alle donne quanto agli uomini, per promuovere un messaggio universale di inclusione e rispetto. Ma non solo. Il sistema del fashion sappiamo essere sempre più sensibile anche alla salute del Pianeta e attento al rispetto dell’ambiente, a partire dalla scelta e dalla tracciabilità delle materie prime...

PER UNA CULTURA DEL RISPETTO - Dalle reti da pesca abbandonate e dai tappeti dismessi può essere ricavato, ad esempio, nylon rigenerato. Lo stesso tessuto che caratterizza la collezione ‘Off The Grid’ di Gucci, che utilizza materiali riciclati biologici, provenienti da materie rinnovabili e da fonti sostenibili, tra cui - appunto - Econyl®, una fibra rigenerata che impiega rifiuti pre e post consumo e cascami di nylon. La maison, infatti, è stata la prima tra i brand del lusso ad adoperare questo tipo di filato ‘virtuoso’ già nel 2016. La nuova collezione, che comprende valigeria, accessori, calzature e articoli ready-to-wear, tutti gender neutral, è disegnata dal direttore creativo Alessandro Michele e si basa anche sull’idea di produzione circolare, di cui il marchio si fa promotore. Un’idea di sostenibilità a tutti i livelli, per chi è consapevole del proprio impatto ambientale e di non avere a disposizione un Pianeta B.

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