Alla portata di tutti, a prescindere dalla mole di impegni quotidiani. Ha a che fare con il tempo, la forza di volontà e la costanza
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Gli uomini più ricchi del mondo non vogliono sprecare tempo. È questo l'elemento che prima di ogni altro accomuna milionari e protagonisti del mondo dell'impresa, della finanza e della politica con ruoli di primo piano. Si tratta di investire in maniera proficua quello libero, a disposizione nell'intero arco della giornata. Fossero anche e solo una manciata di minuti.
Gli uomini di successo pare seguano tutti la cosiddetta "regola delle cinque ore". Teorizzata da Michael Simmons, scrittore e autore di decine di articoli sull'imparare a imparare, è innanzitutto un suggerimento per migliorarsi. A prescindere dalla mole di impegni quotidiani, consiste nel riuscire a ritagliarsi un'ora del proprio tempo (quindi cinque a settimana, escludendo i weekend) da dedicare alla lettura e all'apprendimento. Ad aver avuto per primo l'intuizione (e a farla diventare un metodo) pare sia stato Benjamin Franklin, scienziato e politico statunitense vissuto nell'arco del Settecento. Fondamentale è essere costanti, avere voglia di apprendere e di appassionarsi a cose nuove.
Per impostare e seguire al meglio la propria "regola delle cinque ore" è bene partire, innanzitutto, dalla lettura. Può includere romanzi e saggi, siti di notizie, giornali, audiolibri e podcast. Il consiglio è di avere un libro o qualcosa da leggere sempre con sé e di limitare l'abuso di social network e serie tv, attività che possono tranquillamente essere relegate alla sera o al weekend.
È importante anche riflettere e ragionare su quanto letto, scrivere ed annotare pensieri, analizzarli. La chiave per il successo personale e lavorativo passa pure attraverso la sperimentazione e la messa in pratica di quanto appreso. Procedere per tentativi ed errori può rivelarsi sicuramente utile e prezioso per imparare, intuire e arrivare a segnare la strada che porta all'autorealizzazione.
Nella foto, da sinistra: Steve Jobs, Elon Musk, Barack Obama e Bill Gates