NON CHIAMATELO ‘GIACCA A VENTO’

Uomo, in caso di pioggia: perché scegliere un anorak

Funzionale, confortevole, resistente: perfetto sopra maglie e jeans ma anche con i completi più formali

07 Mag 2019 - 13:19
 © portfolio-mondadori

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Non è una semplice giacca a vento. Si chiama anorak e si deve la sua invenzione alle popolazioni Inuit, che hanno saputo renderlo un formidabile strumento di difesa dal freddo polare, quindi quello vero. Impermeabile, si infila come fosse un maglione e ripara dalla pioggia e dalle intemperie. A renderlo inconfondibile, una grande tasca centrale, la cerniera frontale e, in genere, il cappuccio. Capo informale, rientra dalle origini nel genere abbigliamento sportivo e da montagna ma è ormai declinato anche nelle varianti più casual e urban, perfetto per la città e praticissimo – ad esempio – per chi si muove in scooter.

Uomo, in caso di pioggia: perché scegliere un anorak

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© portfolio-mondadori  | Boss
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VERSATILE E CONTEMPORANEO - Comodo e colorato, oggi l’anorak viene per lo più realizzato in fibre sintetiche, nylon in testa, e può essere imbottito o meno, a seconda della stagione. Si indossa sopra maglie e jeans ma dà il meglio di sé anche sopra il classico completo giacca-pantaloni, a sottolineare quanto il confine tra formale e informale nel guardaroba maschile sia sempre più labile.

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