Tra i drink più apprezzati, ecco quelli che nell’immaginario collettivo potrebbero essere ricondotti ai codici dell’universo maschile
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“Signorina, cosa prende? Io ci dico una menta perché, sa, la prontezza nell’ordinazione fa la signora”, recitava Franca Valeri nei panni dell’esilarante Cesira. Lo stesso principio potrebbe adattarsi anche all’altra metà del cielo: quali sono, tra i drink più apprezzati dagli uomini, quelli che nell’immaginario collettivo potrebbero essere associati all’universo maschile e ai suoi codici di stile e seduzione? Abbiamo provato a individuarne cinque, tra i più amati di sempre.
IL DRY MARTINI – Quando si dice: voler andare sul sicuro. Tra i più semplici ma anche tra i più apprezzati di sempre, il Dry Martini è nato negli Stati Uniti tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. A base di gin e dry vermut, è piuttosto sostenuto a livello alcolico ed è elegante al palato. Si prepara miscelando o shakerando. Ottimo prima ma anche dopo la cena. L’origine del nome è molto dibattuta.
L’OLD FASHIONED – Uno dei più famosi al mondo ma anche dei più antichi negli Stati Uniti. L’Old Fashioned deve il suo nome ai bicchieri in cui viene servito come aperitivo (oggi anche nei più moderni tumbler). A base di bourbon, prevede anche zucchero, angostura bitter, essenza di scorza d'arancia e l’immancabile ciliegia candita al Maraschino. Per lo scrittore britannico Kingsley Amis è “l'unico cocktail che può rivaleggiare con il Martini e le sue varianti”.
IL WHISKEY SOUR – Seducente, avvolgente, dal sapore deciso. Ottimo in questo periodo, indicatissimo come aperitivo ma anche per accompagnare nel dopocena. Il whiskey sour punta tutto su pochi ingredienti ma di prima scelta: bourbon whiskey, succo di limone (che deve avere il giusto grado di maturazione) e sciroppo di zucchero. Compare per la prima volta nella “Bibbia dei drink” per ogni appassionato e bartender, il celebre “How to mix drink or The Bon Vivant’s Companion” di Jerry Thomas, nel 1862. Suo il motto: “Un drink eccellente lo si cava solo da materiali eccellenti”.
IL NEGRONI – Vermut rosso, bitter Campari e gin. Il Negroni deve il nome al suo ideatore, il conte Camillo Negroni, che era solito frequentare l'aristocratico Caffè Casoni di Firenze. Fu lui che, intorno al 1920, chiese al barman di variare la composizione del cocktail Americano aggiungendo il gin in sostituzione del seltz, come aveva visto fare a Londra. In seguito, invece, all’errore di un cameriere, a Milano nel 1968 è nato lo Sbagliato, con il prosecco al posto del gin.
IL MANHATTAN – Da Marilyn Monroe alle protagoniste di Sex and the City, il Manhattan è un grande classico in assoluto. Sembra sia stato inventato intorno al 1870 al Manhattan Club di New York durante un ricevimento organizzato dalla madre di Winston Churchill, Jennie Jerome, a favore di Samuel J. Tilden, candidato alla presidenza. A base di whisky americano, vermut rosso italiano (le proporzioni variano da dolce, 1:1, a secco, 4:1) e angostura, si mescola senza agitare. Si serve come aperitivo.