L'impegno e la visione illuminata. Chi è Pierpaolo Piccioli e come ha segnato profondamente la storia della maison (e della moda)
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Boom. Pierpaolo Piccioli lascia Valentino e la notizia ha avuto l'effetto di una bomba. Il direttore creativo era da solo alla guida della maison dal luglio del 2016, dopo che il suo braccio destro Maria Grazia Chiuri era volata a Parigi per assumere la direzione creativa di Dior. Lavoravano insieme da Fendi quando, nel 1999, Valentino Garavani li scelse per rafforzare la linea degli accessori.
In Valentino, sempre insieme, Piccioli e Chiuri erano stati nominati prima direttori creativi degli accessori e poi, con l'addio nel 2008 della stilista Alessandra Facchinetti, erano stati promossi al timone creativo della maison oggi di proprietà di Mayhoola for investments. Una nuova organizzazione creativa per la maison sarà annunciata presto. Intanto, a diffondere per prima la notizia della fine di questa collaborazione durata 25 anni è stata la testata WWD, la "Bibbia della moda", che ha anche azzardato l'ipotesi secondo cui tra i potenziali successori potrebbe esserci Alessandro Michele, ex direttore creativo di Gucci.
In un lungo post su Instagram, Pierpaolo Piccioli ha salutato e ringraziato con affetto e gratitudine le persone che gli sono state accanto in questi anni: tutto il suo team, le sarte, sua moglie Simona Caggia (compagna di una vita, da quando erano appena ventenni), Giancarlo Giammetti e, naturalmente, Valentino Garavani. "Restano con me mille piccole storie, almeno una per ognuno di voi, che hanno fatto grande questa storia - si legge in un passaggio -. Restano con me tutte le emozioni che ho provato e che provo e che portano il nome delle persone che hanno scalato con me per sentieri impervi e sconosciuti che ci hanno portato a panorami bellissimi e ora conosciuti. Stella (sua figlia, n.d.r.) aveva due anni quando è venuta a vedere la mia prima sfilata, sta per compierne 18 e l'altra sera mi ha chiesto: "Come ti senti?" "Giovane e libero", ho risposto. Vi regalo gli occhi miei per vedervi come vi vedo io. Giovani e liberi. E pieni di sogni. Sempre. Con amore, pp".
Tra i numerosi commenti di affetto e ammirazione per Piccioli, spicca quello dello stesso Valentino: "Sei l'unico designer che conosco che non ha provato a stravolgere i codici di un grande marchio imponendone di nuovi e la megalomania di un ego ridicolo". E quello di Giancarlo Giammetti, storico socio e per tanti anni compagno del grande couturier: "Ti vogliamo bene e siamo fieri di quanto tu hai dato alla nostra azienda e al nome che porta. Hai saputo raccontare Valentino a modo tuo ma con un enorme rispetto e un amore per i canoni che Valentino ha creato. Grazie PP e che il tuo cammino continui a testa alta e col successo che meriti".
Lontano dal mondo del jet set, Pierpaolo Piccioli ha sempre preferito restare a vivere nella sua Nettuno, sul litorale laziale. Ha reso la sua moda più inclusiva e attenta all'umanità. Ha preso posizione contro la violenza sulle donne, sui diritti della comunità LGBTQ+, sul tema dell’accoglienza. Sua la creazione del Pink PP, tonalità di rosa divenuta iconica per la maison quasi al pari del celebre rosso, amatissima dalle celebs e divenuta un colore Pantone. Tra le sue sfilate più belle e indimenticabili, quella a Roma, in Piazza di Spagna, e a Venezia.