storie di moda

Radà. Bijoux artigianali dal fascino senza tempo

Cascate di strass, intrecci di catene, fiumi di perle firmano le collezioni di gioielli della designer Daniela Ravaioli

di Elena Misericordia
30 Ott 2019 - 10:24

Radà è il brand di bigiotteria di lusso fondato dalla designer Daniela Ravaioli. Creazioni artigianali, realizzate a mano secondo le tecniche della nostra più antica tradizione manifatturiera, dal design moderno ed attuale, proiettato sempre verso il futuro. Passione, ricerca e tenacia sono alla base delle collezioni Radà. 

Radà. Bijoux artigianali dal fascino senza tempo

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© Ufficio stampa
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Catene, strass, perle, pietre dure, vetri dipinti, filigrane si fondono tra di loro, con armonia e ricercatezza estetica, dando origine a bijoux dal fascino senza tempo. Fiori romantici, dettagli geometrici e cascate di luce impreziosiscono orecchini, collane, anelli e bracciali dal raffinato gusto vintage, reinterpretato però con occhio contemporaneo, curioso ed attento. Estrema cura per i particolari, una palette cromatica multiforme, materiali di massimo pregio, queste le cifre stilistiche delle creazioni a marchio Radà.
A partire dalla sua terra, la Romagna, attraverso una storia lunga più di trent’anni, Daniela Ravaioli ha saputo sedurre i mercati internazionali, spingendosi fino in Giappone e conquistando le pagine delle più ambite testate fashion. 
I suoi gioielli, costruiti sul modello dell’impalcatura classica, vengono rimodulati secondo i trend più attuali, rivolgendosi ad una donna dai valori saldi, guerriera del quotidiano, capace di affrontare ogni sfida a testa alta.

Chi è Daniela Ravaioli? Quali sono le sue origini e qual è stato il suo percorso di formazione?

Di famiglia contadina, fin da piccola giocavo con la terra: all’età di cinque anni, facevo palline, le infilavo nel filo da cucito e realizzavo delle collane che poi indossavo. Ho seguito un percorso di studi artistici, abilitandomi come insegnante d’arte, ma ben presto ho capito che quella non era la mia strada. Il mio sogno era infatti realizzare gioielli. Un po’ come da bambina, ho iniziato ad utilizzare materiali trovati in natura: piume di fagiano, conchiglie che raccoglievo in spiaggia, pellami recuperati da pellicce comprate all’usato. Con l’aiuto di mia mamma, che sapeva cucire, creavo collane, orecchini e cinture, che poi andavo personalmente a vendere nei negozi, a Bologna, Riccione, Ravenna. In seguito ho capito che dovevo veramente imparare il mestiere dell’artigiana, quindi mi sono trasferita a Firenze presso una fabbrica, dove ho lavorato un anno a contatto con gli operai, dai quali ho imparato molto. È stata questa la tappa più importante perché mi ha permesso di prendere conoscenza delle mie capacità.

Da dove deriva la sua passione per la creatività? 

Penso sia sempre stata scritta nel mio DNA, ma poi ho saputo migliorarmi, con sacrifici e determinazione, imparando a tradurre il mio pensiero in oggetti.

Quando nato il brand Radà? Come mai ha scelto proprio questo nome?

Radà nasce nel 1982. Non è altro che l’inizio del mio cognome unito all’inizio del mio nome: Ravaioli Daniela

Come mai i bijoux? 

Fin da bambina facevo orecchini ed infilavo collane di margherite oppure di perle realizzate con la terra. Non saprei di preciso da dove è nata la mia predilezione per i gioielli…avevo solo cinque anni e giocavo facendo bijoux…direi che tutto nasce da lì.

Quali sono le caratteristiche fondamentali che contraddistinguono le sue collezioni?
 
Nelle mie collezioni cerco sempre di guardare avanti, senza mai dimenticare il Dna di Radà. Propongo quindi sempre perle, strass, pietre colorate, ma in soluzioni diverse.

L’ispirazione da dove arriva? 

L’ispirazione nasce dalla ricerca nei mercatini, dalla capacità di osservare con curiosità, dal desiderio di sperimentare strade nuove ed alternative. 

Quale ruolo assume l’artigianalità Made in Italy nella realizzazione dei gioielli che portano la sua firma? 

I gioielli Radà sono realizzati a mano, ricamati, dipinti e anticati secondo la nostra pura tradizione artigiana.

E il colore che ruolo svolge nella sua visione del bijoux?

I colori sono fondamentali. Per questo motivo, dipingo le pietre con smalti fatti da me, tingo nastri “tay and day” nella pentola, come si faceva una volta.

A quale figura femminile si rivolge?

Radà non si rivolge ad una figura femminile in particolare, ma sicuramente ad una donna forte e decisa, che affronta la vita con coraggio e determinazione.

Chi è Daniela quando non veste i panni della designer? Come ama trascorrere il suo tempo libero?

Mi piace la semplicità, condividere il tempo con le persone che amo, fare lunghe passeggiate immersa nella natura.

Progetti e sogni per il suo futuro? E per quello del suo brand?

In realtà ho già realizzato tutti i miei sogni!
 

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