Saraghina. L’occhiale dell’Adriatico
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Angelo Di Stefano, ottico di riferimento del mercato italiano, propone occhiali 100% Made in Italy per guardare il mondo con positività e leggerezza
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La Saraghina è il pesce dell’Adriatico per antonomasia. Semplice, essenziale, vero… in poche parole, stiloso ma soprattutto con molta sostanza.
Questo pesce azzurro della tradizione povera rappresenta uno dei simboli della Romagna e della sua cultura, tant’è che anche il regista Federico Fellini chiamò con questo nome uno dei personaggi del suo “8 e mezzo”.
Non a caso, Saraghina Eyewear è il brand fondato dal riminese Angelo Di Stefano per celebrare l’eccellenza della propria terra, attraverso una linea di occhiali che rappresentano la filosofia di vita della riviera romagnola, autentica e spensierata, colorata e vivace.
Il marchio incarna il rispetto per il mare, l’amore per il sole, l’allegria, la spiaggia, le sfumature del cielo estivo, il sapore del sale. Indossare un occhiale Saraghina significa saper portare dentro di sé questa straordinaria leggerezza ogni giorno dell’anno, saper vivere ogni momento della giornata con genuinità.
La purezza del brand si manifesta anche attraverso la cura e la precisione del Made in Italy. Tutti i pezzi, infatti, sono realizzati interamente in Italia da artigiani specializzati, utilizzando esclusivamente materiali e componenti di prima qualità.
I modelli, leggeri e ultraresistenti, sono variegati e molteplici, adatti alle infinite personalità di ciascuno di noi: Gilda, Gemma, Ginevra, Michelangelo, Nadine, Ada, Emma e Maya… solo per citarne alcuni. Si spazia dai nylon colorati e sfolgoranti ai metalli dalle audaci flashature. Oltre sessanta nuances di montature e cinquanta tipologie di lenti in un articolato caleidoscopio di emozioni. Occhiali dallo stile vintage con evidente richiamo al glamour degli anni ’60/’70.
Il claim “Eye am” Saraghina vuole infine esprimere il concetto di rimanere sempre se stessi, pur mostrando le proprie diverse sfaccettature: la molteplicità delle creazioni del brand romagnolo, consente a ciascuno di trovare l’immagine migliore di sé.
Chi è Angelo Di Stefano? Quali sono le tue origini e qual è stato il tuo percorso di formazione?
Sono nato a quattordici anni con gli occhiali addosso e, da quel momento, ho sempre lavorato in questo settore, che mi ha subito conquistato con passione. Nella mia vita ho avuto la fortuna di realizzare tutti i miei sogni, tra cui appunto questo: fare gli occhiali. Ho iniziato vendendoli nel negozio di mio padre (ndr che però non vendeva occhiali!) e da lì ha preso avvio il mio percorso in questo mondo, che ormai va avanti da quasi trent’anni, sempre con lo stesso entusiasmo. Dopo il diploma di scuola superiore, ho frequentato il corso di ottica e, a ventun anni, ho aperto il mio primo negozio a Rimini, nella mia città. Sono un romagnolo doc e trasferisco la cultura del mio territorio nella mia produzione.
Quando e com’è nato il brand Saraghina Eyewear?
Saraghina Eyewear è nata nel 2013. La mia intuizione iniziale è stata quella di utilizzare un’Apecar, proprio come quando da ragazzino trasportavo il pesce. È stato così che ho cominciato a vendere i miei occhiali, contenuti in cassette di polistirolo, nelle piazze e sulle spiagge, trasmettendo al tempo stesso quel messaggio di freschezza e di allegria, che contraddistingue il brand sin dalle sue origini. Dal primo monomarca di Polignano a Mare, Saraghina ha conquistato oggi ben trenta Paesi oltre confine, tra cui Belgio, Olanda, Germania, Danimarca, Portogallo, Spagna, Francia, Grecia, Turchia e anche il mercato asiatico, in particolare il Giappone… Il primo modello si chiama Gilda ed è ancora oggi uno dei pezzi iconici: occhiale caratterizzato da una forma rotonda e presentato in una vastissima gamma di colori e lenti. Con il passare delle stagioni, la collezione si è arricchita di numerosi modelli in differenti materiali e stili. La Saraghina è un pesce azzurro dell’alto mediterraneo, che si trova da Rimini in su. È un prodotto di pregio con importanti proprietà: grande nutrimento ad un prezzo etico. In questo si rinviene il parallelismo con i miei occhiali: massima qualità ad un prezzo democraticamente accessibile.
La Romagna e l’Adriatico si riflettono nei tuoi occhiali a partire dal packaging…in che modo?
Tradizione e innovazione convivono anche nell’inconfondibile box: accattivante, estroso e, naturalmente, dedicato al mondo del mare. Abbiamo infatti scelto una scatola di latta rettangolare, proprio come quella che viene utilizzata per conservare al meglio le qualità del pesce dell’Adriatico. L’elemento del mare si ritrova anche sull’asta e nel terminale dei miei occhiali, attraverso una riproduzione in miniatura delle onde.
Quali sono le cifre stilistico-distintive degli occhiali Saraghina?
Comfort e leggerezza della calzata, compattezza e resistenza a qualsiasi tipo di urto, pregio dei materiali e varietà dei colori. Proponiamo linee armoniose che si indossano con naturalezza e che si adattano ad ogni forma di viso, ne è testimonianza la bassissima percentuale di resi nelle vendite online. Tutte le lenti sono certificate con protezione 100% UVA e UVB. Puntiamo non solo al valore estetico del prodotto, ma anche e soprattutto al valore intrinseco del contenuto, garantendo un occhiale destinato a durare nel tempo.
Che importanza assume l’artigianalità Made in Italy nell’ambito della tua produzione?
Gli occhiali Saraghina sono tutti realizzati dagli artigiani specializzati del Bellunese, il distretto dell’occhialeria per eccellenza. Io stesso, in prima persona, mi reco in produzione un giorno a settimana, per toccare con mano il prodotto. Ad esclusione della stampa dell’occhiale, ogni passaggio della produzione avviene manualmente, secondo la tradizione. La fase della verniciatura, ad esempio, si compie in una stanza sottovuoto, dove gli operatori danno il colore con l’aerografo a ciascun pezzo, uno alla volta. Per il tartarugato ci vogliono ben cinque passaggi di verniciatura. Ogni pezzo è unico e, in quanto tale, diverso dall’altro.
Quali modelli sfoggeremo in questa primavera-estate?
Per la PE2021 abbiamo presentato la collezione 356, realizzata con un materiale nuovo, il propionato di acetato, interamente sostenibile, in quanto naturale derivazione dell’acetato. La collezione si compone di tre modelli dagli spessori vintage molto importanti, così come le dimensioni bold, che però garantiscono massimo comfort e leggerezza. I nomi derivano dalla tradizione gergale romagnola, fortemente legata al territorio: Pataca, Invurnid e Sburon. Ogni occhiale è numerato. Abbiamo un limite di produzione, da un minimo di cento ad un massimo di duecentocinquanta pezzi, a seconda del colore. Ogni prodotto è a sé, artigianale, e quindi diverso da ciascun altro. Abbiamo concepito un occhiale di qualità superiore, seguendo nuovi parametri e introducendo un packaging in pelle naturale, interamente riciclato, di diversi colori, in base modello scelto. Viene infatti realizzato dall’astuccificio Pontevecchio di Firenze con gli scarti di pellame delle grandi aziende che producono borse o altra pelletteria. Puntiamo ad una gestione sostenibile, equa e giusta…anche in azienda, ad esempio, abbiamo eliminato la plastica, a partire dai bicchierini della macchinetta del caffè. La tutela del mare e dell’ambiente fa da sempre parte del nostro DNA.
A quale pubblico ti rivolgi?
Il mio pubblico di riferimento è molto ampio. Lo zoccolo duro, che si ricava anche dalla tracciabilità dell’online, è in una fascia d’età dai 18 ai 35 anni. Io però mi rivolgo a tutti, in maniera assolutamente trasversale e libera. Sono contentissimo nel vedere gli occhiali Saraghina indossati dal ventenne così come dal sessantenne… lo stesso modello, ad esempio, viene realizzato in nero e in giallo fluo, in modo da poter conquistare ogni età e ogni gusto.
Chi è Angelo nella vita privata? Interessi e passioni nel tempo libero?
Sono un “creativo dispersivo” per definizione, però sono anche determinato e disciplinato. Arrivo sempre all’obiettivo. Sono un positivo e amo godermi la vita. Al mio fianco ho una compagna fantastica e i nostri tre figli: Giovanni (13), Gilda (9) e Gregorio (4). Gilda è stato il mio primo modello di Saraghina, nell’anno della nascita di mia figlia e del brand. Sono un appassionato di vintage, amo le moto e le auto d’epoca, mi piace il bello in tutte le sue forme. Le mie passioni sono private, non sono un vanto, ma una mia soddisfazione personale, da cui traggo linfa e ispirazione.
Cosa sogni per il futuro della tua azienda?
La mia azienda è la Rombo srl, società titolare del marchio Saraghina Eyewear, che ne rappresenta il core business. Tuttavia, nell’ambito della stessa azienda, produciamo e distribuiamo in tutto il mondo, tra gli altri, anche il luxury brand SoYa, disegnato dal noto designer Matteo Pontello. La mia idea è quella di creare un’azienda con tanti marchi diversi, ideati da ragazzi giovani, per sviluppare progetti e tecnologie sempre nuove, pur mantenendo la centralità di Saraghina, che rimane il nostro cuore pulsante… come il primo figlio! Saraghina rappresenta la fine e l’inizio. La “fine”, a completamento di un mio ciclo di formazione con la nascita del primo brand di occhiali, ma anche l’”inizio” di un nuovo percorso che mi porterà a creare un’azienda di occhiali con una visione allargata a 360°.