Saturnino Shoes. Le scarpe perfette dentro e fuori dal palco
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Il bassista Saturnino racconta il suo brand di calzature, realizzate secondo la tradizione 100% Made in Italy del “fatto a mano” e del “su misura”, per calcare ogni tipo di palco
di Elena MisericordiaSaturnino Celani – meglio noto come Saturnino, il suo nome di battesimo –, musicista, compositore e produttore discografico, esprime ancora una volta il suo talento artistico poliedrico, dando vita al brand di calzature Saturnino Shoes.
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Il bassista italiano di fama internazionale ha sempre manifestato la sua innata vocazione, oltre che per la musica, anche per la moda. La sua immagine, infatti, rispecchia un’inconfondibile attenzione nei confronti dei dettagli di stile.
Look impeccabile, estroso ed originale, Saturnino mi riceve a Milano nel suo elegante showroom di Piazza XXV Aprile e mi racconta, in un’amabile chiacchierata che tradisce un gusto estetico raffinato, il suo percorso creativo alla conquista, oggi, anche del mondo delle calzature. Una passione per le scarpe che affonda le radici nella sua stessa terra di origine, le Marche, il distretto per eccellenza riconosciuto in tutto il mondo.
Le Saturnino Shoes sono il risultato di un incontro, un eccellente lavoro di squadra, a quattro mani con il designer Luigino Cardinali. Anfibi e sneakers 100% Made in Italy, confezionati a Montegranaro, secondo i canoni dell’eccellenza artigianale. Scarpe realizzate a mano, con materiali di massimo pregio, destinate a durare nel tempo e a sopravvivere ai ritmi incalzanti dei trend moda, sia sulle scene che sul palco della vita.
La tua creatività nel mondo della moda, a partire dall’ormai affermato brand di occhiali, Saturnino Eye Wear, oggi ha messo un piede anche nel settore delle calzature. Quando e com’è nato il brand Saturnino Shoes? Come mai proprio le scarpe?
Le calzature sono un accessorio al quale ho sempre prestato molta attenzione. La scarpa sul palco è importante quanto il tuo strumento. Il mio obiettivo di partenza è stato infatti quello di realizzare due diverse tipologie di calzatura: “off stage”, per la vita di tutti i giorni, e “on stage”, per calcare le scene. La mia esperienza nel settore dell’occhialeria, sin dall’inizio, si è caratterizzata per una ricerca attenta della qualità secondo i canoni dell’eccellenza Made in Italy; l’intenzione è sempre stata quella di applicare lo stesso principio anche alle scarpe. Il progetto ha piano piano preso forma dalla mia conoscenza con Luigino Cardinali, designer che lavora per aziende calzaturiere marchigiane, a Montegranaro, nel distretto per antonomasia. È stato lui ad individuare il produttore giusto, che avrebbe garantito il rispetto dei parametri della migliore tradizione artigiana. L’azienda in questione, il calzaturificio Medori Stefano, ha un suo marchio interno, Shoto Shoes; dall’incontro tra me, in qualità di consulente di stile, Luigino e i responsabili della produzione, sono nate le prime idee, nella primavera-estate del 2020. Inizialmente mi sono appoggiato a modelli già esistenti, che però ho personalizzato secondo il mio gusto. Quindi è nato un anfibio in tre varianti di colore: bianco, naturale e nero. La qualità manifatturiera della lavorazione garantisce una scarpa eterna, che si può risuolare all’infinito, diventando tra l’altro sempre più morbida. Ad esso si affianca la sneaker, per il vivere quotidiano: in origine scarpa da riposo e, nel tempo, sdoganata come accessorio di tendenza.
Quali sono le cifre stilistiche delle Saturnino Shoes?
Come dicevo, le Saturnino Shoes sono calzature artigianali, 100% Made in Italy, confezionate a Montegranaro, nelle Marche, distretto calzaturiero per eccellenza, secondo la tradizione del “fatto a mano” e del “su misura”. Le nostre scarpe si possono ordinare soltanto online, inviando il disegno della sagoma del proprio piede ed indicando un numero orientativo, anche se la nostra è una calzata classica europea. Ogni singolo pezzo viene prodotto sulla base dell’ordine ricevuto e richiede un tempo di attesa di tre settimane. Non esiste magazzino. La stessa cosa vale anche per i miei occhiali: quando lancio una collezione è già una capsule in edizione limitata. Ci saranno quindi dei modelli che andranno in rottura di stock e, per averli, bisognerà aspettare altri sei mesi, ma probabilmente non saranno perfettamente identici. Non sono d’accordo con il principio del “tutto e subito”, ho il massimo rispetto per la tradizione artigiana e per la tradizione dell’attesa. Negli ultimi anni c’è un’esasperazione della velocità che è contro la natura dell’essere umano. Se vuoi un prodotto fatto bene devi aspettare. Se invece hai una bulimia dell’acquisto, acquisti qualsiasi cosa, con frenesia, senza avere il tempo per valutare se quel capo o quel prodotto ti serva davvero. La mia domanda invece è: “rispetto a tanti capi fast-fashion, non è forse meglio un unico pezzo fatto bene e destinato a durare nel tempo?”. Noi offriamo delle calzature garantite a vita.
La scarpa verrà consegnata a casa, come fosse un capo di sartoria, con eventuali customizzazioni del cliente finale (ad esempio, le iniziali o una frase incisa all’interno della linguetta)…in altre parole, la personalizzazione della personalizzazione.
A quale pubblico ti rivolgi?
Il pubblico per me è una scoperta continua, è sempre una sorpresa vedere chi si affeziona al prodotto. Il cliente finale non si può identificare in una tipologia precisa. Di sicuro si tratta di un pubblico attento ai dettagli e alla qualità del prodotto, ma che spesso si manifesta attraverso un innamoramento casuale. Nel commercio vige la regola: “Il cliente ha sempre ragione”, che però io intendo modificare: il cliente, secondo me, per poter esprimere il proprio giudizio deve saperne quanto il produttore. Per questa ragione fornisco ai miei utenti tutte le informazioni certificate, testimoniando ad esempio che le mie scarpe sono prodotte interamente in Italia, secondo i canoni dell’eccellenza artigiana, in un’azienda del massimo polo calzaturiero esistente nel mondo; a questo punto le Saturnino Shoes potranno piacere o meno per quanto riguarda la forma estetica, ma dal punto di vista della lavorazione saranno oggettivamente ineccepibili. Mi sento più vicino a quanto affermava Richard Branson sulla volubilità del pubblico, per cui un giorno apprezza una cosa e l’indomani un’altra. È questo il motivo per cui non mi affido a studi di settore.
Come interpreti il rapporto moda-musica?
Per un artista prima di tutto viene senz’altro la musica, ma l’immagine è comunque molto importante. L’esempio più bello del rapporto di comunicazione tra i due settori e di reciproca contaminazione è quello che ha saputo realizzare lo stylist Nick Cerioni con i Måneskin e con tanti altri musicisti, una tra tutti Orietta Berti. Io personalmente spero di tornare ad indossare presto le mie on stage!
Progetti e sogni per il tuo futuro? E per quello delle Saturnino Shoes?
Ormai mi sono abituato a navigare a vista, senza più affidarmi alla strumentazione di bordo, nelle mie passioni individuali come nelle relazioni umane e sentimentali. Preferisco non avere programmazione. Se proprio devo, programmo nel lungo periodo, a dieci anni e non a due. Viviamo in un mondo in cui, se una start up non produce i risultati sperati nel giro di breve tempo, non ci si può permettere di scioglierla: sarebbe come rimanere delusi perché un bambino alle elementari non è ancora diventato uno scienziato. La riprova storica risiede nel fatto che tutti i progetti, trasformatisi poi in realtà pazzesche, sul cammino di breve periodo hanno sempre incontrato grandi ostacoli e fallimenti. Per quanto riguarda più nello specifico il prodotto, le Saturnino Shoes, stiamo lavorando ad uno sviluppo dell’anfibio, il super-anfibio, pensato per i grandi palchi… sui quali torneremo presto!