storie di moda

Giovanna Quaratino. La Shirt-Bag Made in Italy che unisce passato e futuro

Un brand eco-friendly che valorizza i tessuti fuori produzione per realizzare capi e borse dal fascino senza tempo 

di Elena Misericordia
29 Gen 2025 - 05:00

Giovanna Quaratino è la giovane designer fondatrice del brand di moda che porta il suo nome. La mente creativa della talentuosa stilista potentina persegue lo sfidante obiettivo di creare e produrre seguendo l’istinto e la passione. 

Giovanna Quaratino. La Shirt-Bag Made in Italy che unisce passato e futuro

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© Ufficio stampa
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Il modus operandi ricalca quello della storia di famiglia, che affonda le radici negli anni ’60, in una piccola bottega di tessuti che sorgeva in un paesino della Basilicata, dove ogni singolo scampolo veniva acquistato in quantità ridotta per rendere esclusivo e irripetibile ciascun capo. 

Attraverso la sperimentazione, Giovanna coniuga sapientemente tradizione e innovazione, mossa dalla ferma convinzione che senza il passato il futuro non possa esistere: “without past there is no future”.
L’intero processo di realizzazione si svolge in Italia e si concentra principalmente sulla produzione e sulla sostenibilità di alta qualità. Un approccio slow fashion, lento e consapevole, che trae origine da materie prime già esistenti, prodotte negli anni ’70 e ’80, riportate a nuova vita per creare capi unici e senza tempo, così evitando sovrabbondanza e ripetitività. 

Giovanna Quaratino è sinonimo di artigianalità, in quanto ogni pezzo viene confezionato dalle sapienti mani di sarte italiane, in pezzi unici o edizioni limitate. 

Oltre ai capi di abbigliamento, le borse. In particolare, la “Shirt Bag”, vale a dire la prima e unica “borsa-camicia”, che nasce dall’unione di due pezzi iconici del guardaroba: la borsa e la camicia, con la precisa volontà di trasmettere un messaggio sociale di cambiamento, tramite la fusione della moda maschile e di quella femminile. Anche in questo caso, i tessuti e le pelli utilizzate sono in metraggi contingentati per valorizzare ciò che già esiste e che non sarebbe sufficiente per le grandi produzioni industriali.

Giovanna Quaratino pensa ad una donna moderna, dinamica e cosmopolita, che tuttavia rivolge una particolare attenzione al dettaglio sartoriale, alla qualità dei capi che indossa e alla salute dell’ambiente in cui vive. Una donna matura e responsabile, che interpreta la moda con coscienza e personalità, vestendo il proprio stile di storia e cultura, senza cadere vittima dei trend effimeri del momento.

Chi è Giovanna Quaratino? Quali sono le tue origini e qual è stato il tuo percorso di formazione? 
Sono una sognatrice con i piedi per terra e la testa per aria. Sono nata a Potenza, una città del sud Italia che, a prima vista, non sembra avere molto a che fare con il mondo della moda o del design. Tuttavia, è proprio da questo contesto che è nata la mia voglia di esplorare, di guardare oltre ciò che avevo intorno e di immaginare un mondo in cui creatività e artigianalità potessero fondersi. Ho iniziato l’università a diciassette anni, spinta da un’urgenza di costruire il mio futuro, e da lì ho intrapreso un percorso che mi ha portata a studiare design e moda tra le Marche e Venezia. Durante questo periodo, ho lavorato come assistente universitaria e per diverse aziende, anche all’estero, cercando di assimilare ogni aspetto di un settore complesso e competitivo come quello della moda. Parallelamente, ho coltivato la mia competenza come grafica, un’attività che mi ha insegnato a comunicare attraverso le immagini e a tradurre le emozioni in forme visive. Questo connubio tra formazione universitaria e pratica sul campo mi ha permesso di maturare una visione unica e di riconoscere che la moda, per me, non è mai stata solo una questione estetica, ma uno strumento per esprimere la mia identità e raccontare storie.

Quando e com’è nato il brand che porta il tuo nome? 
Il brand è nato dalla mia esigenza personale di creare qualcosa che fosse autenticamente mio e che potesse parlare al mondo con la mia voce. Non è stato un percorso lineare, ma un intreccio di esperienze, dubbi e sogni, che si sono concretizzati passo dopo passo. L’idea ha preso forma quando ho iniziato a riflettere su come le tradizioni e il passato potessero dialogare con il presente. È stato un ritorno alle mie radici: mio nonno materno aveva un negozio di tessuti in un piccolo paese della Basilicata e, da bambina, mi affascinava l’esclusività di quei materiali, comprati in quantità limitate per evitare omologazione. Questa memoria familiare si è trasformata in una filosofia creativa che trae origine dal recupero di materiali esistenti per dare loro nuova vita e realizzare pezzi unici non solo nel design, ma anche nella loro storia. Il brand, nato ufficialmente qualche anno fa, è il risultato di un lungo percorso di ricerca, progettazione e sperimentazione. È una realtà che cresce con me e che continua a evolversi, mantenendo salda la sua missione di celebrare l’artigianalità e il valore delle cose fatte con cura.

Come mai la Shirt-Bag? L’idea da dove arriva e quale messaggio vuole trasferire? 
La Shirt-Bag è nata dal desiderio di creare qualcosa che non fosse solo un oggetto, ma un simbolo. L’idea mi è venuta pensando a due elementi iconici e apparentemente opposti: la camicia, un capo in passato tradizionalmente maschile, e la borsa, un accessorio legato alla femminilità. Ho voluto unirli in un unico prodotto per raccontare una storia di inclusività e di trasformazione. La Shirt-Bag rappresenta la fusione tra passato e presente, tra tradizione e innovazione, ma anche tra generi e identità. Ogni borsa è unica, confezionata con tessuti fuori produzione, che portano con sé la memoria di epoche passate, e ogni nome è un omaggio a momenti storici importanti per le donne. Alcuni modelli, invece, sono realizzati in pelle già prodotta in quantità limitate, recuperata in Italia per garantire sia l’unicità di ogni pezzo che la sostenibilità del processo. Non è solo una borsa, ma un oggetto che parla di parità, di resilienza e di consapevolezza. È un invito a esprimersi oltre le etichette, a portare con sé non solo un accessorio, ma una parte di una storia condivisa e senza tempo.

Quali sono le cifre stilistico-distintive delle tue creazioni? 
Le mie creazioni si caratterizzano per un dialogo continuo e profondo tra estetica e significato, un equilibrio in cui ogni dettaglio è concepito non solo per essere bello, ma per comunicare ed evocare emozioni,  raccontando una storia. Questo approccio si riflette sia nelle borse che nei capi di abbigliamento, dove la forma diventa un mezzo per esprimere un’identità unica e personale. Per le borse, utilizzo tessuti e pellami di alta qualità, spesso recuperati da stock di produzione mai utilizzati. Questo mi consente non solo di ridurre gli sprechi e di rispettare l’ambiente, ma anche di garantire l’unicità di ogni pezzo, in cui la sostenibilità si intreccia con la creatività. Le forme sono essenziali, ma arricchite da dettagli inaspettati, che le rendono immediatamente riconoscibili. Ad esempio, la Shirt-Bag è l’emblema di questa filosofia: la sua struttura richiama la geometria iconica di una camicia, reinterpretata nella funzionalità di una borsa, offrendo una sintesi di forma e utilità, che si colloca proprio al centro del mio stile. Anche nei capi di abbigliamento, l’ispirazione nasce da una fusione tra esperienze personali ed eventi esterni. Ogni pezzo racconta una storia: a volte è un ricordo intimo, altre volte è uno spunto che arriva da ciò che mi circonda, dalle persone che incontro o dalle atmosfere che vivo. Amo giocare con i contrasti. Maschile e femminile, vintage e contemporaneo, semplicità e complessità si fondono in ogni creazione. Ciascun capo, così come ogni borsa, non segue le tendenze del momento, ma aspira ad essere intramontabile, capace di trasmettere personalità e significato a chi lo indossa.

Che importanza assume l’artigianalità Made in Italy nell’ambito della tua produzione? 
L’artigianalità Made in Italy non è solo un aspetto distintivo del mio brand, ma ne rappresenta l’essenza stessa. Per me non si tratta semplicemente di una garanzia di qualità, ma di un insieme di valori profondi che voglio trasmettere attraverso ogni singola creazione. Dietro ciascuna delle mie borse, sia in tessuto che in pelle, c’è il lavoro sapiente di artigiani italiani, che con esperienza e passione danno vita a prodotti unici. Ogni dettaglio, cucitura e finitura porta con sé il valore del tempo dedicato, del sapere che viene tramandato di generazione in generazione, della bellezza che nasce dalla manualità e dalla cura. Il Made in Italy non è solo un’etichetta o un marchio di origine; è un modo di pensare, di vivere e di creare. È una filosofia che pone la qualità al di sopra della quantità, che rispetta i materiali e il loro valore intrinseco, e che celebra il talento e la maestria di chi lavora con le mani. Per me scegliere l’artigianalità significa anche sostenere una filiera locale, fatta di piccole realtà che rappresentano il cuore pulsante della tradizione manifatturiera italiana. È un impegno verso l’autenticità e la sostenibilità, perché ogni prodotto artigianale racconta una storia unica, non replicabile, che rispetta i tempi dell’uomo e dell’ambiente. In un mondo sempre più dominato dalla produzione in serie e dal consumismo veloce, credo che tornare all’artigianalità Made in Italy sia un atto di resistenza, un modo per dare valore alle cose e per celebrare l’idea che dietro ad ogni oggetto ci siano un’anima, una visione e una mano, che lo ha creato con passione.

Parola chiave “Eco-Friendly”. Come si manifesta in concreto l’impegno del brand nei confronti della sostenibilità ambientale? 
Per il mio brand il concetto di eco-friendly non è un semplice trend o una strategia di marketing, ma un principio concreto che guida ogni fase del processo creativo e produttivo. Sostenibilità significa operare con una consapevolezza etica e ambientale, puntando a un equilibrio tra la bellezza del prodotto e il rispetto per il mondo che ci circonda. La scelta dei materiali è il primo passo fondamentale. Recupero tessuti e pellami già esistenti, spesso provenienti da stock di produzione non utilizzati o dimenticati. Molti di questi materiali risalgono a decenni fa, portando con sé una storia e una qualità, che oggi è sempre più rara. Questo approccio non solo riduce gli sprechi, ma rende ogni pezzo ancora più prezioso, in quanto unico e irripetibile. La sostenibilità è anche una questione di processi. Tutto viene prodotto artigianalmente in Italia, con una filiera corta e trasparente, che coinvolge esclusivamente realtà locali. Ne consegue senz’altro il contenimento dell’impatto ambientale legato ai trasporti e alla produzione industriale su larga scala, oltre alla valorizzazione del sapere artigianale e delle comunità del territorio. Essere eco-friendly significa anche educare e sensibilizzare chi sceglie i miei prodotti. Ogni capo e ogni borsa raccontano una storia di recupero e trasformazione, invitando chi li indossa a riflettere sul valore delle cose fatte per durare nel tempo, in contrasto con la cultura, oggi tanto diffusa, dell’usa e getta. Infine, mi impegno a ridurre gli imballaggi al minimo e a utilizzare materiali riciclati o riciclabili per confezionare e spedire i miei prodotti. Anche il packaging è pensato per avere un basso impatto ambientale, senza sacrificare l’eleganza e l’attenzione al dettaglio. L’essere eco-friendly non è mai un traguardo definitivo, ma un percorso in continua evoluzione. Credo che ogni piccola scelta conti e che la vera sostenibilità nasca dalla somma di tanti gesti consapevoli, realizzati con cura e rispetto. Il mio obiettivo è dimostrare che si può creare moda di qualità senza compromettere il futuro del pianeta, con un impegno che unisce estetica, etica e responsabilità.

A quale figura femminile ti rivolgi? 
Il mio brand si rivolge a una donna che vive la moda come un’estensione della sua identità, non come un semplice esercizio di stile. È una figura consapevole, capace di apprezzare il valore autentico delle cose, che cerca nei propri acquisti una combinazione di estetica, qualità e significato. Una donna è sofisticata, ma non inaccessibile. È curiosa, ama esplorare e scoprire oggetti unici che parlano di artigianalità, storia e valori. Non si lascia trascinare dai trend passeggeri, ma li osserva, li interpreta e li adatta al proprio gusto personale, costruendo uno stile che è solo suo. Una donna che crede nel potere delle scelte responsabili. Vuole sapere che dietro ogni capo o accessorio ci sono mani esperte, realtà autentiche e una cultura che rispetta l’ambiente e le persone. Il mio target non si definisce esclusivamente per età o professione, ma per l’attitudine di vivere ogni giorno con uno sguardo attento ai dettagli, un gusto per il bello che non si limita alla superficie e un desiderio di esprimere la propria unicità. Infine, la donna a cui mi rivolgo ha un forte senso di appartenenza e connessione con il territorio, pur essendo aperta al mondo. È moderna, ma radicata nei valori. Dinamica, ma con un profondo rispetto per le tradizioni. Vuole che ciò che indossa parli di lei e racconti una visione che vada oltre il semplice oggetto, entrando in sintonia con le sue emozioni e il suo modo di essere.

Progetti e sogni per il futuro? 
Il futuro del brand è una fusione di molte anime: tradizione, innovazione e la mia personale esperienza. Voglio continuare a far crescere il progetto, espandendolo in nuovi mercati e portando le mie borse, sia in tessuto che in pelle, ad un pubblico internazionale. Una parte del mio lavoro futuro sarà anche dedicata a valorizzare ulteriormente la sostenibilità, sperimentando nuovi modi per creare prodotti che siano sempre più rispettosi dell’ambiente senza rinunciare alla qualità e all’estetica. Ma il brand non è tutto ciò che sono. Parallelamente al progetto, continuo a occuparmi di grafica, un mondo che mi accompagna da sempre e che mi ha permesso di affinare il mio occhio estetico e la mia capacità di comunicare attraverso immagini e colori. Gestire un brand da sola, occupandomi di ogni aspetto, è una sfida quotidiana, ma anche una realizzazione personale. Infine, il mio lavoro nel reparto costumi in teatro e cinema, ambiti in cui collaboro attivamente, arricchisce ulteriormente la mia visione. Questi mondi, così diversi ma complementari, mi permettono di esplorare l’estetica, la narrazione e l’impatto emotivo da molteplici prospettive, influenzando in modo positivo anche la mia attività di designer.

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