storie di moda

Napapijri. L’outerwear iconico e funzionale dal design innovativo

Design, sostenibilità, innovazione: l’outdoor conquista la moda urbana

di Elena Misericordia
06 Dic 2023 - 05:00

Napapijri, storico brand outerwear, nasce nel 1987 ai piedi del Monte Bianco. Questo marchio italiano, dal nome finlandese (significa “circolo polare”), presenta come logo la bandiera norvegese, in omaggio ai grandi pionieri dell’esplorazione, agevolati dalla loro naturale capacità di affrontare i climi freddi.

Napapijri. L’outerwear iconico e funzionale dal design innovativo

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Il brand esordisce con la creazione di Bering, borsa da viaggio in cotone cerato, materiale resistente all’acqua, robusto ed affidabile, fedele alleato di militari ed esploratori. Non a caso il suo nome vuole celebrare le imprese del danese Vitus Bering, scopritore dell'omonimo stretto artico tra la Russia e l’Alaska.

Il primo pezzo della cultura Napapijri, in poco più di trent’anni, si è affermato come accessorio iconico imitato in tutto il mondo. Sin dalle origini, il brand, che a poco a poco ha conquistato anche il settore dell’abbigliamento, ha puntato sulla intersezionalità, sfidando le etichette e trascendendo gli schemi, fino a spingersi in territori inesplorati del settore moda, con la stessa passione ed entusiasmo degli antichi viaggiatori.

Filo conduttore della produzione Napapijri il saldo intreccio tra ispirazione outdoor ed energie urbane, in una sapiente unione tra design accattivante e funzionalità. In tal senso svettano, primi tra tutti, gli inossidabili Anorak, classiche giacche impermeabili per chi vuole rimanere all’asciutto senza rinunciare ad un look stiloso e contemporaneo, avvantaggiandosi di tutte quelle caratteristiche tecniche pensate per ogni esigenza.

Silvia Onofri, Presidente di Napapijri, lo scorso mese di novembre ha annunciato con orgoglio la nomina dello stilista britannico Christopher Raeburn nel ruolo di Global Creative Director: un’importante svolta dell’azienda verso un design ancora più elevato, con l’obiettivo di realizzare collezioni autentiche, funzionali e responsabili, che incorporino materiali e prodotti innovativi.

Il compito di Reaburn, stilista visionario, sarà quello di distillare l’heritage outdoor e le atmosfere urbane del marchio in look d’avanguardia, apportando una rinnovata vitalità alla tradizionale identità stilistica di Napapijri ed espandendo i confini della consolidata dedizione ai materiali responsabili.

Un consolidamento, quindi, della naturale propensione del brand al connubio tra sostenibilità e innovazione, che si traduce nella promozione di un approccio alla moda più consapevole, che punta dritto lo sguardo verso un futuro circolare.

Chi è Silvia Onofri? Attraverso quale percorso è approdata all’attuale ruolo di Presidente del brand Napapijri?

Romana ma anche svizzera, mamma di Alice e Allegra, mi sono laureata in economia politica e ho iniziato la mia carriera nel settore della finanza. Il mio percorso si è poi sviluppato nel marketing e nel commerciale, approdando in Napapijri dopo quasi vent’anni di esperienza in brand del lusso e fashion come Bulgari e Bally. 

Napapijri, iconico marchio outerwear, punta a riaffermarsi come fashion brand, nominando lo stilista Christopher Raeburn come direttore creativo globale. Quali sono gli elementi di continuità con il passato e quali le novità che verranno introdotte a seguito del nuovo ingresso? Come verrà conciliato l’estro creativo di Raeburn con l’heritage del brand?

Il DNA di Napapijri si basa su elementi di design molto distintivi che costituiscono il suo nucleo estetico. Si tratta di un marchio iconico con un'interpretazione unica del colore, di dettagli artigianali, di forme, tagli e materiali senza tempo, che però si prestano a essere costantemente reinventati per adattarsi a nuovi mercati e consumatori. L'incontro tra l’ethos di Raeburn e l'approccio originale di Napapijri nel panorama fashion è destinato a parlare in modo autentico alla nostra community e a generare conversazioni culturalmente rilevanti.

Raeburn è noto anche per il suo personale impegno nella eco-sostenibilità. Napapijri, da parte sua, promuove un futuro circolare per il mondo della moda. Come si manifesta in concreto l'attenzione del brand alla tutela dell’ambiente in cui viviamo?

Napapijri interpreta la sostenibilità come una nuova forma di creatività, un’ispirazione per nuove idee, percorsi e innovazione. I nostri team di prodotto e di design lavorano fianco a fianco per essere sempre all'avanguardia e ricettivi nei confronti delle nuove possibilità presenti nel mondo tessile. In primis, per elevare la performance e il comfort, ma anche per portare avanti un approccio consapevole alla moda. Il 50% degli stili della nostra collezione Autunno/Inverno 23 sono realizzati con almeno il 30% di materiali riciclati e il nostro obiettivo è di raggiungere il 100% dei materiali provenienti da fonti rigenerative e responsabili, rinnovabili o riciclate, entro il 2030. Tutto questo senza rinunciare alla bellezza e alla qualità di un prodotto con un messaggio culturalmente rilevante.

Quali sono le cifre stilistico-distintive delle creazioni Napapijri? 

La visione creativa resta fedele ai codici che hanno reso unico questo brand: l’anorak come iconica forma distintiva, colori protagonisti nel prodotto, combinazione di fattori in contrasto come Urbano/Outdoor e Stile/Funzionalità. Con il suo spirito sempre originale e contemporaneo, la giacca Rainforest ha fatto, e fa, la storia del Brand e ha segnato quella del costume, esplorando le potenzialità urbane di un capo profondamente outdoor come l’anorak. Il prossimo anno ne festeggeremo i 30 anni e sarà sicuramente l'occasione perfetta per interpretare con modernità questa icona che ha segnato la storia dell’abbigliamento outdoor e urbano.

Come si è evoluta la vostra visione dell’outerwear dalle origini sino ai nostri giorni?

Le origini italiane del marchio continuano a influenzare la filosofia di design, enfatizzando una combinazione di stile e funzionalità nei capi di abbigliamento. Da sempre innovativo e pensato per un uso sia urbano che tecnico, ha mantenuto la costante ricerca di passione per l’esplorazione che va oltre lo spazio e il tempo. La nostra filosofia di design si basa sull'equilibrio armonico tra stile, funzionalità tecnica e comfort ergonomico. Cerchiamo di fondere l'ispirazione presa in prestito dalle grandi esplorazioni nordiche con le ultime innovazioni tecniche e il design contemporaneo per creare capi che siano non solo visivamente accattivanti ma anche pratici e confortevoli. Christopher Raeburn si unisce a Napapijri proprio nel momento in cui il marchio si avventura nella prossima fase del suo viaggio verso un design più elevato.

A quale pubblico si rivolgono i vostri capi?

A chi ama allo stesso tempo funzionalità e stile e la versatilità di passare senza problemi dalle attività all'aperto agli ambienti urbani. A chi ha un innato senso di esplorazione e curiosità verso il mondo, alla ricerca di realtà nuove e inaspettate. Non bisogna inoltre dimenticare che i consumatori di oggi tendono ad allinearsi con marchi che condividono i loro valori. L'impegno di Napapijri per la sostenibilità, come parte delle iniziative più ampie di VF Corporation, può risuonare con i consumatori attenti all'ambiente. 

Progetti e sogni per il futuro?

La storia futura vuole essere la proiezione di cambiamenti coraggiosi e di un linguaggio stilistico unico che va oltre il prodotto, alla ricerca culturale del suo valore. Mi auguro di poter riscrivere questa storia di successo femminile che oggi ha riposto nella sottoscritta nuovamente una guida donna: non dobbiamo dimenticare che Napapijri nasce dal sogno della fondatrice Giuliana Rosset. Riuscire in questa impresa significa poter essere da esempio per tutte le donne che si sacrificano per le loro passioni, che si supportano a vicenda per riuscire al meglio e, ovviamente, per le mie figlie, alle quali spero di poter insegnare il coraggio di perseverare nei propri sogni.

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