Olivia Nausner. Il trench esclusivo dal taglio impeccabile
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La reinterpretazione contemporanea del Parchute Trench Coat è minimal-sartoriale
di Elena MisericordiaLa stilista austriaca Olivia Nausner è la fondatrice e designer del brand che porta il suo nome. Un progetto nato a Milano nel 2022, libero dai vincoli dettati dalle stagionalità della moda, che si concentra sulla produzione intenzionale di drop di collezione in piccole quantità. Protagonista assoluto il capospalla e, in particolare, il trench.
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Grande classico dell’abbigliamento, il “trench coat” affonda le proprie origini nelle fortificazioni militari di trincea come cappotto impermeabile che veniva fornito in dotazione all’esercito inglese nella Guerra di Crimea e, successivamente, durante la prima e la seconda Guerra Mondiale.
È diventato nel tempo il passe-partout di ogni outfit, grazie anche al contributo sul grande schermo di dive del cinema del calibro di Greta Garbo, Bette Devis, Marlene Dietrich, Brigitte Bardot e Meryl Streep, arrivando dritto al cuore anche della intramontabile icona di stile Jakie Onassis.
Olivia Nausner si pone l’obiettivo di elevare il capo classico attraverso quel tocco innovativo che scaturisce dal perfetto connubio tra design e funzionalità. L’architettura brutalista, l’arte minimalista del XX e XXI secolo e la sartoria maschile classica sono costante fonte di ispirazione per la stilista, che rivolge meticolosa attenzione a dettagli, volumi e proporzioni.
Pezzi singoli e mini-capsule sono pensati per donne sicure e determinate, alla ricerca di capi sofisticati e unici, dal taglio impeccabile e dall’eleganza senza tempo, da custodire per sempre nel proprio guardaroba. Il lusso si traduce in un investimento a lungo termine nell’ottica di un consumo responsabile, che si contrappone con vigore alla sovrapproduzione del fast fashion.
La moda è concepita come strumento per rappresentare l’identità di ciascuna donna che, anziché trasformarsi attraverso i capi che indossa, possa invece esprimere e rafforzare la propria autentica personalità.
Chi è Olivia Nausner? Quali sono le tue origini e qual è stato il tuo percorso di formazione?
Sono nata in Austria e cresciuta a Graz. Dopo gli studi a Berlino, ho fatto qualche esperienza lavorativa come modellista e assistente di design a Buenos Aires, finché la mia strada mi ha portata a Milano, dove ho lavorato per quasi sette anni come designer di abbigliamento femminile presso Giorgio Armani Spa. In seguito a questo periodo molto formativo, ho sviluppato il desiderio di avventurarmi da sola nel mondo della moda, intraprendendo un progetto tutto mio, attraverso il quale potermi dedicare ad una storia, realizzando un singolo pezzo o una piccola capsule collection, uno alla volta.
Quando e com’è nato il brand Olivia Nausner?
Ho deciso di lanciare il mio marchio nel 2022, dopo aver avuto l'opportunità di produrre una piccola quantità di campioni nella fabbrica della famiglia di un’amica. Quando ho presentato quei prototipi agli amici, alla mia famiglia e alle persone che conoscevo nel settore, sono stata incoraggiata ad avviare la mia attività.
Come mai i capispalla della tradizione classica e, soprattutto, il trench? Che ruolo svolge questo capo nel guardaroba della donna contemporanea?
Mi è sempre piaciuto creare capispalla. È una categoria che permette soluzioni creative e dettagli interessanti. Soprattutto il trench che, con i suoi tanti codici, lascia ampio spazio all'interpretazione. Mi è sembrato quindi naturale iniziare con questo capo classico, donandogli il mio tocco personale. Credo inoltre che le donne siano disposte ad investire in un cappotto da indossare per molte stagioni. Un trench è versatile e senza tempo: si può abbinare con accessori diversi in tantissime occasioni.
Quali sono le cifre stilistico-distintive delle tue creazioni?
Mi ispiro all'architettura e all'arte moderna minimalista. Cerco di trovare dettagli che mi emozionino senza mai compromettere la vestibilità dei capi. Una linea chiara e proporzioni precise sono il mio obiettivo quando disegno. Ciò che mi piace dell'architettura è la creazione di un oggetto che abbia senso da solo e per se stesso, ma che esista anche all'interno di un ambiente, svolgendo una specifica funzione. Mi approccio a ogni capo di abbigliamento come un architetto. Ogni pezzo deve essere abbastanza interessante da giustificare la sua esistenza da solo, pertanto deve avere una bellezza che vada oltre la sola funzione, ma al tempo stesso dovrà anche “funzionare” nel contesto del guardaroba della donna moderna.
Che importanza assumono sartorialità ed esclusività nell’ambito della tua produzione?
Mi piace la tradizione sartoriale maschile e spesso gioco con i dettagli di questo mondo. Anche se non confeziono abiti su misura, desidero offrire capi di abbigliamento che non si trovino ovunque e che trasferiscano la sensazione di indossare qualcosa di unico e speciale. L'esclusività e le piccole quantità vanno di pari passo con la mia idea di sostenibilità. Produco meno e creo meno rifiuti. Per la realizzazione di alcune parti dei miei cappotti utilizzo spesso tessuti di riserva. Mi piace incoraggiare un consumo responsabile volto ad acquistare capi che si possano indossare a lungo, grazie alla loro qualità e al loro design senza tempo. Ecco perché credo anche che si debba iniziare una produzione con un solo pezzo o, comunque, con pochi pezzi alla volta.
A quale figura femminile ti rivolgi?
Mi piacciono le donne che utilizzano gli abiti come strumento per mostrare la propria personalità. Vestirsi non significa diventare qualcun altro, ma essere se stesse e sentirsi sicure di sé. Penso alle donne che approcciano con grazia tutto ciò che fa parte della loro vita e che vedono la bellezza anche nelle piccole cose che le circondano.
Progetti e sogni per il futuro?
I prossimi step prevedono la produzione di altri capispalla in piccole quantità, uno dopo l'altro o nel contesto di una mini-capsule collection. Il mio obiettivo è creare un marchio che offra capi con un alto valore di desiderabilità e che, allo stesso tempo, racconti una storia con cura e dedizione, seguendo il proprio ritmo.