storie di moda

The Power of Words. La voce della moda

 Il luxury streetwear che parla alle persone trasmettendo un messaggio positivo di forza e cambiamento 

di Elena Misericordia
05 Ott 2022 - 05:00

Lo scorso 24 settembre, durante la Milano Fashion Week, ha debuttato The Power of Words, un social purpose brand, nato negli Stati Uniti a gennaio di quest’anno da un’idea di Deborah Sawaf. La designer filantropa di origine anglo-indiana, trapiantata a Los Angeles ormai da alcuni anni, nella sua carriera ha collaborato con diversi brand della haute couture, tra cui Valentino e Gianfranco Ferré, e, solo per citare alcuni nomi, ha vestito personaggi del calibro di Jennifer Lopez, Gigi Hadid, Rita Ora e Chrissey Teigen

The Power of Words. La voce della moda

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© Ufficio stampa
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Madre di tre figli e partner in affari del marito, è sostenitrice e mentor di diversi progetti world wide che mettono al centro le donne e non solo. Consapevole di vivere in una situazione di privilegio, ha fatto del give back una filosofia di vita, sfruttando il proprio network internazionale e concentrando i propri sforzi su questo nuovo progetto, che si pone l’obiettivo di raccogliere fondi a favore della ricerca contro le malattie mentali

Bomber, giacche, t-shirt, felpe, pullover, cardigan, joggers, vitaminici e colorati, ispirati alla cultura di strada californiana, riportano impressi a chiare lettere slogan di positività, con l’intenzione di utilizzare il potente strumento della moda per comunicare ad un pubblico allargato ed eterogeneo un messaggio di impegno sociale e di fratellanza, con il desiderio di abbattere i muri dietro i quali si cela lo stigma della salute mentale. Le parole che indossiamo influenzano la nostra immagine verso il mondo esterno, ma influiscono anche su come noi stessi ci percepiamo dall'interno. La moda guida la cultura, che a sua volta crea trasformazione. Obiettivo: il cambiamento.

Questa collezione genderless, dal sapore luxury streetwear, si rivolge a persone di ogni età, razza, cultura, estrazione per incoraggiare le persone affette da malattie mentali ad aprirsi e chiedere supporto e, al contempo, spronare noi tutti a tendere la mano verso chi soffre, per illuminare la vita con i colori dell’arcobaleno.

Deborah, quando e com’è nato il brand The Power of Words? Perché la scelta di questo nome?

Ho lanciato The Power of Words a gennaio 2022, ma era un sogno che coltivavo da tempo. La mission di questo marchio di give back è di promuovere un progetto che punti i riflettori sulla sostenibilità sociale. In particolare, il 20% dei proventi viene devoluto a un'organizzazione leader nel campo della salute mentale, tema che mi ha toccato personalmente e che, di conseguenza, è a me molto caro. Raccogliere fondi attraverso la moda, l’arte, lo sport e la musica è un modo per mantenere alta l’attenzione su problematiche di cui spesso si fatica a parlare, per vergogna o timore di essere giudicati, ma è anche un modo per coinvolgere moltissime persone. Ho riflettuto a lungo sulla scelta del nome. The Power of Words riassume perfettamente ciò che avevo in mente: le parole contano e inviare messaggi di empatia, oltre che di positività, può fare la differenza.

Quali sono le cifre stilistico-distintive della vostra collezione?

È un brand genderless di luxury streetwear, dal vibe fortemente internazionale, che interpreta al meglio i trend di una città multiculturale come Los Angeles. In realtà è una collezione molto varia: blazer, camicie, T-shirt, short, pantaloni ampi, gonne vaporose, abiti, shirt-dress e minidress sormontati da bomber jacket. Le linee sono fluide, non mancano trasparenze e finiture preziose. I print sono vivaci: camouflage acquerello dai confini labili o onde arcobaleno, che raffigurano i sentimenti e gli up and down della vita. 

Come mai il luxury streetwear? Quanto influisce sulla creatività l’atmosfera multiculturale di Los Angeles, città adottiva della designer anglo-indiana Deborah Sawaf?

Los Angeles può essere considerata una delle capitali del luxury streetwear, dove influenze latine, americane e medio orientali si mixano facilmente ai trend contemporanei. Per me oramai è casa, anche se sono nata a Bombay e ho vissuto in Medio Oriente, per questo è impossibile che non ne sia influenzata.

Che importanza assume il tema della sostenibilità sociale nell’ambito della produzione The Power of Words?

E’ assolutamente centrale. “Fashion leads culture, culture creates change. Through fashion, let's create change”: questo è il motto alla base di The Power of Words, perché attraverso la moda si può informare e creare quel cambiamento che consiste in aiuto concreto. La moda è il mio mondo. In passato ho collaborato con diversi brand, tra cui Valentino e Gianfranco Ferré, e ho frequentato il Gemological Institute of America (GIA) e il Fashion Institute of Design & Merchandising (FIDM LA), prima di lanciare la mia linea di abbigliamento e accessori “Thalé Blanc” nel 2010. 
Con quest’ultima iniziativa ho pensato di mettere a servizio degli altri il mio know how e il mio network personale. The Power of Words non è solo una collezione di moda, ma è un progetto molto più complesso che mette al centro le persone e il loro benessere: se non ci prendiamo cura della nostra salute mentale e del nostro corpo, come possiamo occuparci dell’ambiente e del nostro pianeta?

Quale messaggio si vuole trasmettere attraverso l’iconico rainbow wave print e quali traguardi si vogliono raggiungere attraverso il potente strumento moda?

Il messaggio di The Power of Words si concretizza nell’iconico rainbow wave print, composto da parole e slogan di incoraggiamento come “speak out”, “be brave”, “courage”. Questa vuole essereun’onda positiva, capace di abbattere le barriere e la solitudine, per poi costruire, sostenere e far crescere una comunità consapevole del fatto che ciascuno di noi può attraversare momenti difficili – anche quelle persone percepite come cool e vincenti - e che l’intervento precoce è la via da percorrere. Abbiamo realizzato anche delle rainbow card da appendere alla porta di casa, che sono state distribuite durante il nostro evento alla Milano Fashion Week e che invieremo anche in occasione del World Mental Health Day, che si celebra ogni 10 ottobre. Inquadrando il QR code, ogni mattina si potrà iniziare la giornata con un’iniezione di positività.

Progetti e sogni per il futuro del brand?

Debuttare a Milano, una delle piazze più prestigiose della moda internazionale, per noi è stato un grande impegno e siamo molto grati alla Camera Nazionale della Moda Italiana che ci ha incluso nel calendario ufficiale della Milan Fashion Week, comprendendo appieno il valore del nostro progetto. Abbiamo molte nuove iniziative in cantiere per il futuro, ma l’impegno di ogni giorno resta quello di mantenere i riflettori accesi e di comunicare all’esterno il nostro messaggio, incontrando sempre più persone che possano collaborare con noi, aiutandoci ad allargare il cerchio: mentor, imprenditori, talent e celebrities, che non abbiano paura di accogliere e condividere.

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