Una celebrazione suggestiva e immersiva della vita contadina
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Da secoli, a Livigno quando le temperature iniziano a calare, le foglie si tingono di colori caldi e i profumi dell'estate lasciano il posto a quelli autunnali, gli animali da stalla tornano a valle. Ogni anno, infatti la transumanza alpina è un aspetto fondamentale di una eredità che racconta la vita contadina, l'amore per gli animali, per il territorio e ovviamente la passione per il lavoro agricolo.
L'appuntamento di gran festa viene celebrato con orgoglio dagli abitanti della provincia di Sondrio. Si tratta di uno degli eventi più caratteristici della stagione autunnale. Per due giorni l'aria è pervasa da musica, spettacoli, danze e cultura coinvolgendo la popolazione locale e i turisti per onorare passato e presente di una delle destinazioni alpine più amate.
Nel "Piccolo Tibet" questa festività è stata gelosamente custodita e tramandata. Le persone che vi partecipano hanno la possibilità di immergersi totalmente alla scoperta delle usanze folcloristiche della valle.
Gli animali della stalla procedono in una sfilata che dà il via alla grande festa: adornati con campanacci, ghirlande e fiori, il bestiame è accompagnato dai livignaschi vestiti con abiti della tradizione, o meglio con indumenti "alla vecchia". Quando gli animali, gli agricoltori e il Gruppo Folkloristico e Costumi Caratteristici di Livigno arrivano alla zona Isola vengono calorosamente accolti da una banda di fiati: i Musicanti di San Crispino. Un altro appuntamento immancabile che si aggiunge è "Tradizioni in mostra", dove le aziende agricole sfilano davanti a una giuria. Quest'anno la società contadina ZeJla Cusini si è aggiudicata il Trofeo Alpenfest 2024.
Ma non solo, gli abitanti sono anche di buona forchetta e gli chef dell’Associazione Cuochi e Pasticceri di Livigno (ACPL) danno forma a un pranzo gourmet per assaporare i gusti della tradizione. In questa stagione l'ispirazione per il menù arriva dal libro fotografico bilingue Leina da Saór, edito Mondadori.
Léngua da Vedèl (lingua di vitello) cotta nel latte e miele con tanto di crema di cavolfiore e brunoise di verdure all’agro e salsa verde. A seguire Taròz I ‘L Sc’crign, un fagottino ripieno di patate e pancetta con fonduta della Latteria di Livigno. Non poteva mancare la Ganascia da porcèl, una guancia di maiale glassata servita con polenta taragna. Ad addolcire i palati dei commensali la Tórta da Rosina sgèlta, un gelato al gusto della torta Rosina con caramel mou.
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Non è una festa se non c'è la musica. Il Corpo Musicale e coro Monteneve si sono esibiti in una serie di brani del passato.
Anche i più piccoli hanno modo di divertirsi e intrattenersi con i laboratori interattivi a stretto contatto con la natura: preparano il burro, mungono le caprette, lavorano la lana o creano composizioni originali con il fieno.
Luci e riflettori puntati anche sul caratteristico Alpen Party a base di galletto vallespluga e Birra 1816 prodotta nel birrificio locale (il più alto d’Europa). Ad animare la pista da ballo ci sono le iconiche canzoni country, impossibili da non ballare da Cotton Eye Joe dei Rednex al Simon & Mac Live Show.
La festa non si ferma nel weekend, infatti la seconda giornata si caratterizza dalla sfilata da Presot al Passo Eira insieme al Gruppo Folkloristico di Livigno a Trepalle.
Il pranzo viene affidato alla Gioventù di Trepalle con sottofondo dell'Orchestra Ionela Band. I cittadini e i visitatori possono assistere alle rappresentazioni dei vecchi mestieri, uno dei tesori più antichi della località allo scopo di preservare nella memoria dei più giovani.
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