Il più antico quotidiano dello stato ebraico è nell'occhio del ciclone per una pubblicità dal contenuto definito "sessista e pornografico": la redazione è in rivolta, parlamentari indignate
Campagna pubblicitaria con scandalo annesso in Israele. Il quotidiano più antico del Paese, Ha'aretz, ha prodotto uno spot di 53 secondi per lanciare il suo nuovo sito web: protagonisti due ragazzi impegnati – si fa per dire – tra le lenzuola.
“La grafica colpisce, è rassicurante, ma l’esperienza nel complesso… c’è una leggera sensazione di ‘è stato lì, ha fatto quello’...” dice il ragazzo, piuttosto scocciato mentre tenta ogni possibile posizione suggerita dal Kamasutra. Ma non ce n’è, la sua mente è totalmente assorbita dal pensiero del vecchio sito del giornale, così datato, così privo di appeal.
Non si sono fatte attendere le critiche per il ruolo di oggetto senza voce assegnato alla ragazza: la portavoce del Knesset, Pnina Tamano-Shata , ha scritto al quotidiano chiedendo la rimozione del video e all’editore di esprimere “tolleranza zero verso queste bieche manifestazioni di sessismo”.
Anche all’interno della redazione del quotidiano è scoppiato il putiferio: “Il quotidiano di cui noi tutti andavamo orgogliosi ha scelto di sponsorizzarsi attraverso uno degli spot più deprecabili e sessisti visti di recente, che sfrutta contenuti pornografici per attirare un target più giovane. Ci vergogniamo di lavorare per un giornale che mette in vetrina una donna muta come fosse un oggetto sessuale”.