La commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani indaga su “Sinterklass”, una tradizione molto sentita nei Paesi Bassi
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Olanda sotto accusa dell’Onu per la tradizione di “Sinterklass”, il Babbo Natale olandese che distribuisce i doni nei Paesi Bassi durante la notte del 6 dicembre. Secondo la tradizione, San Nicola proviene dalla Spagna per dare i regali ai piccoli, con l'ausilo di alcuni aiutanti di colore. Questo racconto per bambini ha fatto alzare il sopracciglio alla Commissione sui Diritti Umani delle Nazioni Unite, che ha aperto un’inchiesta per stabilire se si tratti di razzismo o meno.
I relatori sui diritti umani scrivono di avere “ricevuto un’informativa” su questa festività “che perpetuerebbe un’immagine stereotipata del popolo africano, come cittadini di seconda classe, favorendo un senso di inferiorità nella società olandese e mescolando differenze razziali a razzismo”. Esistono due leggende riguardo al colore della pelle dello “Zwarte Piet”.
La tradizione vuole che sia uno schiavo etiope di nome “Piet” che, dopo essere stato liberato da San Nicola, avrebbe scelto di servirlo per gratitudine. Un’altra, introdotta nel 1950 anche per rispetto della popolazione di colore presente in questo Paese, sostiene che non ci sia un solo aiutante di "Sinterklass", ma siano diversi lavoratori che sono diventati neri a causa della fuliggine presente nella fabbrica dove lavorano.
La seconda spiegazione è contestata da alcuni attivisti, perché non giustifica alcuni tratti somatici di “Piet” (labbra grandi e capelli ricci) che farebbero pensare ad un’origine africana. Tuttavia questa nuova leggenda era bastata a chiudere la questione “razzismo” per la maggioranza degli olandesi.
Ora sarà il governo olandese a dover rispondere delle accuse dell’Onu. La lettera inviata all’esecutivo, chiede anche di ripensare la festa per includere le comunità di immigrati provenienti dalle Antille e dal Suriname, dopo che l’Olanda aveva chiesto di rendere questa tradizione “patrimonio dell’Unesco”. La notizia ha aperto un dibattito in questo Paese, anche se sono quasi tutti concordi nel voler difendere questa festività.