Leon Borensztein ha deciso di rendere pubblici gli scatti che documentano i trent'anni della figlia. "E’ difficile credere a quello che abbiamo passato insieme", afferma Leon
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"Nelle lunghe notti passate a scegliere le fotografie di Sharon, le mie reazioni sono state molto sentimentali. Guardando il suo volto, sorridevo, sentivo che il mio cuore si stava riscaldando". Lo racconta Leon Borensztein, il fotografo polacco che ha deciso di rendere pubblica la storia di Sharon, la figlia 30enne cieca e autistica. Nel libro-album, i loro momenti più importanti passati insieme immortalati attraverso l'obiettivo del fotografo.
Per il fotografo polacco non è stata una vita facile: "Quando leggo quello che ho scritto nei miei diari, le mie emozioni sono opposte - afferma -. Non riesco a immaginare il suo volto, e le mie parole lasciano trapelare tutto lo stress, i momenti di frustrazione assoluta, la disperazione, i momenti al confine con la pazzia. E’ difficile credere a quello che abbiamo passato". Leon Borensztein infatti ha cresciuto la figlia da solo, alla madre di Sharon, tossicodipendente, hanno infatti negato il diritto di vederla.