8 buone ragioni per dire "sì"
Più sani dopo i fatidico sì. A sdoganare definitivamente il matrimonio e a spezzare una lancia in favore del matrimonio questa volta è la scienza, che invita tutti i single ad arrendersi all'evidenza: sposarsi allunga la vita di 5 anni e addirittura di 10 negli uomini. Restare uniti nella gioia e nel dolore e impegnarsi a conservare la magia del primo giorno, aiuta tutti a mantenersi in salute: il matrimonio tiene bassa la pressione e protegge il cuore, funziona da 'scudo' contro il cancro e l'Alzheimer, ha un'azione antidepressiva, combatte l'influenza e cicatrizza le ferite. Virtù terapeutiche che, unite all'effetto longevità, rappresentano 8 buoni motivi per andare sereni all'altare. Unico neo il fattore bilancia: con la fede al dito si ingrassa. Ma poco importa, tanto ci sono le diete.
A rivelare le 8 ragioni per cui tutti dovrebbere pensare ad "accasarsi" è un articolo pubblicato sul quotidiano britannico 'Daily Mail', che cita i vari studi sull'argomento. Ecco nel dettaglio le ragioni pro-matrimonio, dedicate a romantici doc.
1) Mortalità: unaricerca della Chicago University ha calcolato che gli uomini sposati vivono in media 10 anni in più rispetto agli scapoli, e le donne-mogli circa 4 anni in più delle nubili. Una possibile spiegazione è che, accasandosi, lui adotta stili di vita più sani e lei sta meglio economicamente. Ma per dovere di cronaca, a rovinare l'idillio c'è uno studio svizzero. Gli autori elvetici hanno stimato che il matrimonio regala in media 1,7 anni in più ai maschi, 'tagliando' di 1,4 anni la vita di lei. Forse per lo stress di dover convivere con un uomo, si ipotizza.
2) Tumori: gli uomini malati di cancro alla prostata sopravvivono più a lungo se sono sposati. Almeno secondo studio condotto dall'Università di Miami su 146.979 pazienti. La sopravvivenza media per i maschi che condividono il peso del cancro con la moglie è di 69 mesi, contro i 38 mesi degli uomini separati o vedovi, hanno stimato gli scienziati 'depurando' il loro calcolo da fattori quali la differenza d'età, lo stadio del tumore e il tipo di terapia seguita. Due le possibili spiegazioni: da un lato le gioie della vita a due aiutano il malato a tenere duro, mentre la seconda teoria chiama in causa i benefici di un'attività sessuale più frequente e regolare, definita da molti un fattore protettivo contro il carcinoma della prostata.
3) Alzheimer: uomini e donne sposati hanno un rischio del 50% inferiore di sviluppare demenza, secondo i risultati di uno studio durato 21 anni e condotto dal Karolinska Institutet svedese 'correggendo' i dati ottenuti da fattori quali età, sesso, grado di istruzione, tipo di professione ed eventuale obesità. Chi ha trascorso un'intera vita da single ha una probabilità doppia di sviluppare demenza, che diventa tripla per i divorziati che non si sono rifatti una vita. E ancora: le persone rimaste vedove intorno alla mezza età hanno un rischio di demenza 6 volte maggiore di quelle che dopo il lutto si sono risposate. Perché? Da una parte avere qualcuno che si preoccupa per la propria salute invoglia a badare a se stessi, dall'altra vedovi e divorziati devono fare i conti con lo stress legato a una perdita e diventano più 'fragili'.
4) Influenza: nelle persone sposate il vaccino contro il 'mal d'inverno' funziona meglio. Risulta da uno studio condotto dall'Università di Birmingham su 184 persone, secondo cui gli uomini e le donne che si sono giurati amore eterno mostrano una risposta anticorpale piu' sostenuta dopo la vaccinazione anti-influenza. Ma tutto dipende dalla felicità delle nozze: se la passione dura, il sistema immunitario è rafforzato.
5) Piccole ferite: ed è sempre merito dell'effetto-felicità sulle difese immunitarie se, tra gli sposati, le piccole ferite cicatrizzano più facilmente. Uno studio dell'Ohio State University College of Medicine, condotto su mogli e mariti dai 22 ai 77 anni d'età, ha infatti evidenziato che nelle persone che vivono un matrimonio infelice il processo di guarigione è del 40% più lento.
6) Depressione: uomini e donne divorziati, vedovi o che non si sono mai sposati sono più inclini alla depressione, emerge da uno studio su 2 mila gemelli firmato dall'Università della Danimarca del Sud. E vanno nella stessa direzione i risultati ottenuti da un team dell'Ohio University, secondo cui i depressi che si risposano stanno meglio di quelli che restano single. La vita a due regala stabilità e contrasta la solitudine, tra i primi 'imputati' del mal di vivere. Infine, secondo un'indagine italiana gli sposati sono meno a rischio suicidio: la voglia di farla finita è massima tra gli uomini e le donne under 64 separati o divorziati.
7) Pressione arteriosa: parola di scienziati, il manometro della pressione va di pari passo con il termometro della passione. Gli uomini e le donne sposati hanno valori pressori inferiori se il loro rapporto è sereno, afferma uno studio della George Washington University. Al contrario, gli accoppiati infelici mostrano una pressione più alta rispetto ai single: la tensione del disaccordo, si sa, fa 'ribollire' il sangue.
8) Malattie cardiache: il matrimonio protegge il cuore e aumenta le chance di sopravvivenza dei cardiopatici. Lo mettono nero su bianco vari ricercatori, osservando che i livelli di stress sono più bassi tra le persone sposate che fra i single. E infilare un anello al dito della partner fa ancora meglio agli uomini, che dopo il "sì" tendono a stili di vita più sani. Almeno secondo uno studio dell'Università di Newcastle, secondo cui i maschi single corrono un pericolo maggiore di attacchi cardiaci, e un altro dell'Università del Maryland, che prevede per gli uomini non sposati un rischio maggiore di problemi cardiaci nei 10 anni successivi. Chiude il cerchio un'equipe dell'Università di Pittsburgh: gli uomini sposati e felici hanno arterie più 'pulite'.
Otto inviti a metter su famiglia, dunque, più un avvertimento a pensarci un po' su: il Department of Health and Human Services
americano assicura che sposarsi allarga il girovita e regala 5 libbre, circa due chili e mezzo per dirla all'italiana. A voi la decisione se ne valga o meno la pena.