Esplora i cibi simbolici della festa del nuovo anno, dalle lenticchie italiane all'uva spagnola
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A Capodanno si mangiano tanti cibi di buon auspicio. Simboli, oltre che piatti perché hanno un significato e un messaggio. Vediamo insieme quali sono i principali e che cosa significano.
Lo zampone con le lenticchie sono cibi immancabili nel Cenone di Capodanno in Italia. Si dice che mangiarli sia di buon auspicio per i giorni a venire. Pare che sia una tradizione molto antica: risalirebbe addirittura agli Antichi Romani, che per primi hanno introdotto l’usanza di mangiare lenticchie dopo la mezzanotte del 31 dicembre per festeggiare l’anno nuovo. Secondo i nostri avi, questi legumi erano il simbolo di buon auspicio per gli investimenti futuri. Per questo motivo, oltre a consumare le lenticchie durante le sfarzose cene della festa, si usava regalarne un sacchetto a parenti e amici, augurando che il tutto si trasformasse in denaro in un futuro prossimo. La tradizione di mangiare le lenticchie assieme al cotechino sarebbe cominciata nel Medioevo: secondo la leggenda, il filosofo e umanista Pico della Mirandola avrebbe consigliato ai suoi concittadini, assediati dalle truppe pontificie di Giulio II, di macellare i maiali nelle stalle e di conservarne la carne direttamente all’interno della cotenna dei suini, con annesse delle spezie. In circa 15 giorni la carne era pronta, motivo per cui si sedimentò l’usanza di macellare la carne nel periodo di Santa Lucia, così che fosse pronta per festeggiare l’Anno Nuovo.
Nella notte del 31 dicembre è consuetudine in Spagna mangiare chicchi d'uva. Si tratta della tradizione dei 12 chicchi d'uva (las doce uvas de la suerte) che consiste nel mangiare un singolo chicco d'uva per ciascuno dei rintocchi della campana dell'orologio che segna il conto alla rovescia alla mezzanotte del 31 dicembre per dare il benvenuto al nuovo anno. Si dice questa consuetudine sia un simbolo di buon auspicio per l'anno che verrà. Essa risalirebbe al 1909, quando i viticoltori di Alicante la diffusero per cercare di vendere grandi quantità di uva della vendemmia.
Durante il Capodanno cinese, che si festeggia ogni anno in un periodo di 16 giorni tra il 21 gennaio e il 20 febbraio del calendario gregoriano, è consuetudine mangiare il pesce, considerato un simbolo di abbondanza. Questo perché nella lingua cinese la parola “pesce” in cinese ha un suono simile a quello di altre parole che in italiano traduciamo come “abbondanza”, “fortuna” o “regalo”. Le varietà più consumate sono la carpa e il pesce gatto. Durante il Capodanno orientale è consuetudine anche mangiare piatti a base di riso come la torta di riso glutinoso o il riso alla cantonese con piselli, prosciutto cotto e uova. Si dice che questo alimento porti guadagni e fortuna e i chicchi, con la loro forma tondeggiante, sarebbe simbolo di ritrovo e dello stare insieme.
In Europa ci sono tanti dolci portafortuna che non possono mancare sulla tavola dell'ultimo giorno dell'anno. Tra essi troviamo il marzapane, diffuso in particolare nel Sud Italia, in Alto-Adige, Austria e Svizzera. Il nome deriva dall’arabo “mauthaban”, che significa moneta. Facile immaginare perché esso sia simbolo di ricchezza e si mangi per augurarsi soddisfazioni economiche. Sempre nel Sud Italia, specialmente in Campania, si mangiano gli struffoli, piccole palline fritte, condite con il miele che sono considerate simbolo di abbondanza e denaro. In Grecia si usa preparare una torta di pan dolce speciale, la “vassilopitta“, al cui interno vengono nascoste delle monetine: la fortuna andrà a chi riuscirà a trovarle nella propria fetta. Questa tradizione è ormai diffusa anche negli Stati Uniti. Durante il Capodanno cinese è consuetudine mangiare il Nian gao, dolce preparato con riso glutinoso che è considerato un cibo portafortuna per l'anno a venire.