Il processo, che dura circa quattro mesi, inizia con l'asportazione del disegno entro le 72 ore dopo il decesso, poi la pelle viene lavorata per far sì che si conservi
Ci sono molti modi per ricordare un parente o amico defunto. C'è chi sceglie per esempio di custodire le ceneri in casa e chi si reca con frequenza al cimitero. Ma da alcuni anni c'è un'altra possibilità piuttosto bizzarra: conservare il tatuaggio della persona morta e trasformarlo in un quadro. L'idea, nata per caso davanti a un drink, sta riscuotendo un grande successo.
L'impresario di pompe funebri Michael Sherwood e suo figlio Kyle erano in compagnia di amici quando hanno iniziato a parlare di tatuaggi e del significato che hanno per le persone. "Uno degli amici di mio padre - ha raccontato Kyle - gli ha detto che gli sarebbe piaciuto preservare il suo tatuaggio". Se in un primo momento l'affermazione ha provocato solo una risata, in seguito si è poi trasformata in un progetto vincente: "il Save My Ink Forever".
Padre e figlio offrono ai propri clienti la possibilità di conservare la parte di pelle tatuata anche dopo la morte, ma con delle limitazioni. Non è infatti possibile asportare un tatuaggio dal viso o dai genitali, oppure creare con la pelle copertine di libri o paralumi. L'unica opzione è quella di trasformarlo in un quadro. Il processo, che dura circa quattro mesi, inizia con l'asportazione del disegno entro le 72 ore dopo il decesso. In seguito la pelle viene lavorata per far sì che si conservi senza bisogno di manutenzione.