Venduta la villa di campagna di Dante Alighieri
© Lionard Luxury Real Estate
© Lionard Luxury Real Estate
L'abitazione, che era usata per la villeggiatura, è un podere di 650 metri quadrati immerso nel verde, a pochi chilometri da Firenze. Top secret il prezzo della transazione
© Lionard Luxury Real Estate
Sembra proprio che Dante incontrò la sua Beatrice in questo luogo magico, immerso nel verde, a pochi minuti da Firenze, vicino a Fiesole. Era la casa di campagna dove la famiglia Alighieri andava in villeggiatura, anche se poi ha avuto una storia tumultuosa: confiscata dopo l'esilio del padre del Sommo poeta da Firenze, è stata in seguito restituita al figlio Iacopo. Ora è stata venduta dalla società fiorentina Lionard Luxury Real Estate. L’acquirente pare sia italiano, il prezzo delle trattativa è top secret ma dato il pregio storico e architettonico dell'immobile si può presupporre che l'operazione sia costata qualche milione di euro.
© Lionard Luxury Real Estate
© Lionard Luxury Real Estate
La proprietà - Oltre al pregio storico-artistico, la casa di Dante è anche un immobile importante dal punto di vista commerciale. La superficie interna è di 650 mq e comprende i 420 mq di villa padronale e un annesso di 220 mq su due livelli. Nella dimora principale al piano terra, scrive Lionard, "l'ingresso immette nella zona giorno con salone e sala da pranzo, una cucina con locale lavanderia, uno studio e un servizio". Al primo piano "un secondo salotto conduce alle tre camere da letto e a due bagni, oltre al guardaroba". Salendo ulteriormente si accede alla caratteristica torre, con un ulteriore ampio locale. Nell'annesso, ex granaio ristrutturato, si trovano due salotti, una cucina, tre camere e due bagni, oltre due terrazze. All'esterno spazio per un "ampio e florido terreno di proprietà recintato che si estende per 1,2 ettari con un delizioso parco tenuto a prato di 5.000 mq, in cui sorge un giardino d’inverno e un ampio roseto, 4.900 mq di oliveto e ulteriori 2.100 mq di area boschiva". Concludono il quadro la serie di pregiate finiture d'epoca di porte, scale e pavimenti e un modernissimo impianto di domotica.
L'appartenenza a Dante Alighieri - A confermare che l’immobile fu di Dante Alighieri diversi particolari, testi e pubblicazioni storiche. Oltre ad essere ricordato nella lapide murata sulla facciata, è riportato da diversi testi storici, tra questi, ad esempio, uno di Otello Tordi in cui si legge: “[..] Questo podere denominato Radola appartenne al Divino Poeta; fu a lui confiscato con gli altri beni di famiglia quando le fazioni dilanianti la Repubblica fiorentina lo ridussero ramingo per l’Italia. Ma al figlio suo Iacopo Alighieri venne restituito nel 1342”. Anche altre pubblicazioni storiche ripercorrono il passato della dimora venduta da Lionard e la descrivono anche come il luogo di villeggiatura prediletto della famiglia fiorentina Alighieri.
L'incontro con Beatrice - Sempre secondo Otello Tordi, vicino al podere sarebbe avvenuto uno dei primi incontri tra Dante e Beatrice, la sua musa. Nei pressi del casale sorge villa Montecchi dei Portinari. "Non è improbabile, dicono alcuni – scrive Tordi – che Dante e Beatrice si siano incontrati per la prima volta e conosciuti qui ove le loro famiglie venivano a villeggiare. Si è indotti a pensare che si vedessero affacciandosi alle finestre delle loro stanze”.