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Erano conservati inutilizzati in un magazzino, con il rischio che il tempo potesse distruggerli. Il merito è di Brunella Sestili Cardarelli, già insegnante della scuola fanese che lo scorso anno è mancata
di Enrico FedocciPer decenni hanno avuto il compito di tramandare all'Istituto d'Arte Apolloni di Fano l'arte dell'intreccio, di generazione in generazione. Ma i tempi, si sa, cambiano anche le tradizioni e quei telai, muti testimoni dell'età pre-industriale, ora sono tornati a far bella mostra di sé a Palazzo "Primavera" a Bolognola, borgo di 153 abitanti delle Marche incastonato tra le montagne del Maceratese a 1000 metri di altitudine.
Merito di Brunella Sestili Cardarelli, già insegnante della scuola fanese in cui i telai erano conservati inutilizzati in un magazzino, con il rischio che il tempo potesse distruggerli. È nato così il museo "I telai di Brunella". Grazie all'idea di questa straordinaria insegnante che lo scorso anno è mancata. Il suo progetto, però, le è sopravvissuto e l'associazione Intrecci - creata dalla stessa Sestili - e le associazioni che aveva coinvolto, i Lions Club di Fano e della città gemella tedesca Rastatt, oltre al Comune di Bolognola e lo stesso Liceo Apolloni (che ha concesso l'uso dei telai in comodato gratuito) sono riusciti a realizzarlo con tanto di inaugurazione nei giorni scorsi. A tagliare il nastro il sindaco di Bolognola, Cristina Gentili, che ha così aperto le sale del "Museo della Lana" a chi è appassionato. Da Fano sono arrivate tantissime persone ad assistere all'inaugurazione. Tra loro i figli di Brunella, Luca e Paola Cardarelli, con i nipoti Giammarco e Ludovico. "È un momento di grande commozione per noi - ha commentato il figlio Luca - è bello vedere quanto nostra madre abbia rappresentato per il territorio. Non ci aspettavamo che l'esposizione con i telai restaurati fosse dedicata a lei".
Sorrisi, entusiasmo, qualche lacrima, ricordando questa donna straordinaria che non c'è più, ma che ha saputo fare della passione un esempio, regalando alla Comunità questa esposizione permanente, ideale collegamento tra passato, presente e ponte verso il futuro. Affinché questi telai possano ispirare nuovi talenti. E, chissà, dare vita a nuove iniziative artigianali, creando esperienza. "L'idea è proprio questa - aggiunge Luca Cardarelli - far capire ai giovani come nasce un semplice maglione: partendo dalla tosatura di una pecora, alla tessitura vera e propria".