Molte piantagioni distrutte dai tifoni e ora trovare un pacchetto di chips tra gli scaffali è diventato un miraggio. Mentre online si pagano fino a 11 euro per una confezione che ne costava due
I tifoni che si sono abbattuti sull'isola di Hokkaido hanno distrutto le piantagioni di patate e ora nella grande distribuzione trovare un pacchetto di chips è diventato un miraggio. Da quando la Calbee, una delle aziende leader nella produzione dello snack più amato dai giapponesi, ha ammesso di avere difficoltà a causa della carestia, i giapponesi sono andati letteralmente in tilt. Il tam tam sui social è serratissimo ed è tutto un postare foto con scaffali vuoti, emoticon appanicate e appelli disperati per accaparrarsi un po' d scorta. Risultato? Proliferano le aste online con gente disposta a pagare 11 euro per una confezione che ne costa abitualmente due.
I fatti. Lunedì scorso la Calbee, che controlla il 73 per cento del mercato delle patatine giapponesi, vista la scarsità di materia prima, ha annunciato il blocco delle vendite. A partire dal 22 aprile almeno quindici varietà delle sue sfoglie croccanti non saranno più disponibili fino a quando non rientrerà l'emergenza. Subito si è scatenato il panico: i giapponesi si sono fiondati a caccia dell'ultimo sacchetto, polverizzando le scorte dei negozi e online il prezzo di una confezione è schizzato a oltre 1250 yen, quasi 11 euro al pacchetto, mentre in genere non costa nemmeno due euro.
Earlier this week, Calbee's pizza-flavored potato ships were selling for $12 per bag. pic.twitter.com/ARb97S8y98
— Ninja Economics (@NinjaEconomics) 15 aprile 2017