Non solo sapevano accendere il fuoco, ma avevano anche imparato a controllarlo per preparare piatti
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Anche gli uomini di Neanderthal si cimentavano in cucina. Avevano imparato ad accendere il fuoco e a controllarlo, così da riscaldarsi, difendersi dagli animali e preparare prelibatezze. I loro piatti erano a base di uri, ossia gli antenati del bue, tartarughe, capre, cervi, cavalli e persino rinoceronti. Quelle che invece preferivano pietanze di mare, consumavano cozze, pesci e molluschi recuperati nelle grotte. La scoperta, pubblicata sulla rivista scientifica Plus One, si deve alla ricerca internazionale coordinata dal professore João Zilhão dell'Università di Lisbona, dall'archeologo Diego Angelucci dell'Università di Trento e Mariana Nabais, studiosa dell'Istituto catalano di Paleoecologia umana e dell'Evoluzione sociale.
Dopo i gioielli e gli ornamenti, le sepolture e gli strumenti musicali, adesso una ricerca ha portato alla luce i focolari degli uomini di Neanderthal, l'ominide apparso sulla Terra circa 350.000 anni fa. Sono stati scoperti in uno dei siti archeologici europei più importanti per il Paleolitico medio, la Gruta da Oliveira, nel Portogallo centrale. L'area fa parte del complesso di Almond, considerato dagli studiosi una sorta di "supermercato" della Preistoria, per la varietà e ricchezza di manufatti recuperati. Il sito è composto da numerose grotte poste a quote diverse, gallerie e anfratti, i cui strati più antichi risalgono a 120.000 anni fa.
Secondo Angelucci, la scoperta "ha ribaltato la prospettiva": fra i Neanderthal e i Sapiens non c'erano differenze significative, prima della rivelazione culinaria. "Di focolari ne sono emersi una decina su vari livelli stratigrafici, con l'inconfondibile forma circolare", ha spiegato l'archeologo. Accanto e dentro, i segni inequivocabile dell'abitudine a cuocere il cibo: "Abbiamo trovato ossa bruciate, legname combusto, resti di cenere e di pasti, mentre il terreno è rimasto scottato dal calore".
Il fuoco è risultato essere un elemento primario nella vita quotidiana degli ominidi e il focolare "un luogo confortevole in cui socializzare", che restituisce quell'idea rudimentale di casa. L'analisi dei resti ha permesso di ricostruire la loro dieta, ma non di capire come accendessero la fiamma. "Probabilmente facevano come nel Neolitico, battendo una selce su una roccia e producendo scintille" ha detto Angelucci, anche se ancora non ci sono evidenze.