Scatti di vita in "Picture you, picture me" Così mamma e figlia si foto-raccontano
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Emer Gillespie, fotografa professionista irlandese, ha ceduto alla piccola Laoisha, 11 anni, con la sindrome di Down, la sua macchina perché immortalasse dal suo punto di vista la loro vita insieme
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Mamma e figlia registe di se stesse e della loro vita insieme attraverso... la macchina fotografica. La mamma, Emer Gillespie, irlandese, di professione è fotografa, la figlia è una bimba di 11 anni, ha il nome semi-esotico di Laoisha, lunghi capelli biondi e occhi azzurri, e la sindrome di Down. La decisione di far scattare il progetto è di mamma Emer, che ha voluto, quando si trova in casa, lasciare piena libertà di manovrare la macchina alla piccola Laoisha.
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Il progetto, come si legge su Buzzfeed.com, è stato battezzato "Picture you, picture me" e ha avuto inizio nel 2008, anno in cui il diritto "di scatto" è passato alla piccola di casa, che ha dato vita ai suoi ritratti di vita nel suo "menage a deux" con la mamma. Ecco dunque madre e figlia riflesse nello specchio mentre armeggiano con l'apparecchio, ecco le pose delle due protagoniste che si alternano, in successione, a letto o mentre si lavano i denti, sul divano o mentre giocano con le bolle di sapone, oppure mentre, in spiaggia, si spalmano a vicenda la crema protettiva.
"Da vera fotografa mi riesce difficile cedere a qualcun altro il controllo e la proprietà delle immagini - dice Emer -, quindi è stato un progetto eccitante ma a tratti anche un po' caotico. Ci siamo messe a lavorare insieme, creando insieme le situazioni da fotografare".
Il progetto "Picture you, picture me" è piaciuto, ha dato vita a mostre e recensioni critiche, tutte molto favorevoli, in città importanti come New York e Londra. E, dopo anni di pratica, Emer è convinta che Laoisha si senta in perfetta confidenza con l'attività di creare situazioni da "fotografa". "Per lei fotografare è la normalità - dice -, le piace guardare con me le foto, anche perché le immagini che abbiamo scattato si concentrano su attività o situazioni che lei ama". Il progetto proseguirà finché la bambina ci si divertirà (ed è questa la cosa più importante per Emer). "Mi piacerebbe - aggiunge - fare un libro per i suoi 18 anni. Se il progetto continuerà fino ad allora, ne sarò felice".