L’idea è di un gruppo di studenti universitari che stanno cercando di modernizzare il settore del beverage
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Da cinque anni un gruppo di studenti universitari dei Paesi Baschi sta lavorando nel settore del beverage per sviluppare nuovi prodotti in un mondo tradizionalista per antonomasia. Il prodotto più riuscito, fino a questo momento, è il vino blu. La ricetta prevede una grande quantità di vino bianco mescolato con una piccola dose di vino rosso e un po' di mosto, o succo d'uva appena raccolta. C’è anche un ingrediente segreto, sul quale i creatori vogliono mantenere il mistero. Al momento ci basta sapere che il colore blu è ottenuto attraverso un mix di "natura e tecnologia", usando due pigmenti-antociani, che si trovano nella buccia delle uve rosse, e il carminio d’indaco.
La startup si chiama “Gik Live!”: nel primo anno di attività ha venduto 30mila bottiglie, salite a 500mila nel 2017, ha raggiunto quota 12 dipendenti ed esporta il prodotto in ben 21 Paesi. Non sono mancati anche i consensi da parte di importanti sommelier che hanno apprezzato la volontà di proporre qualcosa di innovativo. In Europa, la società ha dovuto etichettare il “Gik Blue” (questo il nome del vino) come una "bevanda alcolica” poiché le autorità hanno stabilito che non è vino per via del suo colore, ma altri Paesi, tra cui gli Stati Uniti, consentono di venderlo sotto l’appellativo giusto.
Il prezzo di una bottiglia varia da 11 a 13 euro e di solito i clienti, che sono sia uomini sia donne, hanno tra i 25 e i 45 anni.