Da Blitz a Gin Fizz, da Blue a Playmen a Le Ore: sono molti i periodici "spinti" che hanno fatto sognare milioni di italiani
Il filone erotico ha rappresentato una parte (e un'epoca) importante dell'industria editoriale del nostro Paese. Da Blitz a Gin Fizz, da Blue a Playmen sono molte le riviste osé che hanno fatto sognare milioni di italiani, soprattutto tra gli anni 70 e 80. Alcune copertine sono entrate nella storia, come quelle proposte nel corso degli anni da periodici iconici Le Ore e Penthouse.
La generazione de Le Ore - Era il 1953 quando uscì il primo numero di una rivista destinata a diventare un'icona dell'eros all'italiana: Le Ore. Ma all'epoca ancora non si sapeva, perché il periodico nacque come un prodotto di approfondimento nel settore della critica cinematografica, ben lontano dalla vocazione hot che esplose a partire dai Settanta. Dopo una prima chiusura nel 1967 a causa di un'eccessiva apertura a temi socialisti come l'emancipazione femminile, Le Ore si converte al soft-core. Con l'approvazione, nel 1977, della legge che annulla il divieto di mostrare parti intime nel settore editoriale, la rivista si fa sempre più a luci rosse arrivando a pubblicare in copertine star dell'hard come Cicciolina e Moana Pozzi. La chiusura definitiva è datata 1996.
La parabola di Blue - Blue è stata senza dubbio una delle più apprezzate riviste di erotismo e fumetti della storia italiana. Nonostante la genesi tardiva (il primo numero è del 1991), lontana dall'epoca d'oro degli anni 70 e 80, il periodico è riuscito a entrare nell'immaginario collettivo costruendo un proprio stile assolutamente non convenzionale. L'addio arriva dopo neanche dieci, nel 2010.
Il crepuscolo di un dio: Penthouse - Fondata in Inghilterra nel 1965 da Bob Guccione, la famosissima rivista erotica "Penthouse" (da sempre rivale di "Playboy") ha sospeso le pubblicazioni in Italia nel 2013. Un evento che ha rappresentato il tramonto di un'intera epoca e la fantasia erotica di almeno tre generazioni. Su una rivista già sostenuta da pochissimi lettori, si è scagliato il peso insostenibile della crisi, del digitale e di milioni di pornositi gratuiti.