Con il rettore Elena Beccalli il ministro della Salute Schillaci e il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. La prolusione del direttore del Cuamm Dante Carraro e la presentazione del Piano Africa dell’Ateneo
"Persona, cura, dedizione e solidarietà sono i pilastri sui quali si fonda l'ecosistema Gemelli", cui danno vita il Policlinico insieme alla Facoltà di Medicina e chirurgia: "Un sistema integrato di condivisione ideale e competenza scientifica". Così, nel suo discorso inaugurale nella sede di Roma dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, il rettore Elena Beccalli ha proposto l'orizzonte ideale che fa del Gemelli "un punto di riferimento per la sanità nazionale".
Un'eccellenza riconosciuta nel suo intervento anche dal ministro della Salute Orazio Schillaci, secondo il quale "questa istituzione fin dalla sua nascita ha lavorato per una sanità più efficiente e più equa".
"La Regione Lazio è orgogliosa di questo Ateneo e dell'eccellenza del Policlinico Gemelli. Accolgo con favore l'invito del rettore a ripensare i nostri modelli sanitari, a guardare con occhi nuovi la persona umana e i suoi bisogni avendo un'apertura al mondo, ai più fragili", afferma nel suo saluto il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca.
Di sanità coniugata al pilastro della solidarietà ha parlato proprio il rettore a chiusura del suo discorso, a proposito del contributo della sede di Roma al Piano Africa dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. "L'intento è porre il continente africano al cuore delle progettualità sanitarie, assistenziali, educative, di ricerca e di terza missione. In uno spirito di reciprocità con l'Africa, l'Ateneo intende diventare polo educativo dalla triplice finalità: formare medici in Africa, offrire ai giovani africani di seconda generazione opportunità di studio, integrare le esperienze di volontariato dei nostri studenti nei percorsi accademici".
"Camminiamo a fianco delle popolazioni locali, - esordisce don Dante Carraro, il direttore di Medici con l'Africa Cuamm, organizzazione che da 75 anni è impegnata in Africa, - all'interno del sistema sanitario cercando di esserne lievito, intervenendo in partnership con le autorità locali e partendo dai bisogni reali. Non caliamo interventi dall'alto, ma costruiamo insieme delle risposte che possano essere sostenibili e possano garantire futuro. Ci stanno a cuore, soprattutto, le mamme e i bambini, fragili tra i fragili, specie nel momento del parto e nei primi mesi di vita. Infine, crediamo che una leva fondamentale di cambiamento sia l'investimento in formazione, dei giovani italiani e anche africani, per questo collaboriamo con 39 università italiane e con tanti partner di ricerca nel mondo, così da poter dare solidità al nostro intervento, perché siamo convinti che una medicina per i poveri, non debba essere una medicina povera".
La cerimonia di inaugurazione è stata preceduta dalla santa messa nella chiesa centrale della sede, presieduta dal cardinale Baldassare Reina, Vicario di Sua Santità per la Diocesi di Roma, e concelebrata dal vescovo Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell'ateneo. "L'Università Cattolica prima di essere un luogo è un modo di essere - ha detto il cardinale. - Uno stile che si basa si quattro elementi essenziali: la forza delle relazioni; la capacità di cogliere l'essenziale con la ricerca della verità; l'attenzione alla persona; l'impegno ad arginare il male".