Dal 1937 si sono registrati 1.700 lanci mortali dal ponte simbolo della città. Il nuovo sistema deterrente costa oltre 210 milioni di dollari ed è stato presentato in vista delle celebrazioni per gli 80 anni della struttura
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Per il suo 80esimo compleanno il Golden Gate Bridge di San Francisco (Usa) si "protegge". O meglio, viene imbragato con reti di protezione in acciaio anti-suicidio. Dal 1937, infatti, anno della sua apertura al traffico, sono circa 1.700 le persone che si sono tolte la vita dopo un volo di oltre 60 metri nella baia cittadina (36 nel 2016); solo una trentina i sopravvissuti. Un investimento da oltre 210 milioni di dollari. "Non saltare perché ti farai male", è il cartello di ammonimento che verrà messo sul ponte sospeso sull'Oceano Pacifico, una volta posizionate le reti. "Ci si romperanno le ossa, l'atterraggio è duro", confermano i tecnici.
Negli anni non sono bastate misure come l'innalzamento delle recinzioni e punti di Sos dove un aspirante suicida può lanciare l'allarme per essere fermato. Il dibattito sul posizionamento delle reti sottostanti è stato lungo, fino alla soluzione finale. Una vittoria per le famiglie colpite dal lutto per un parente suicida dal ponte. "Le reti segnano l'inizio della fine dei suicidi dal Golden Gate Bridge", ha commentato Kymberlyrenee Gamboa, che ha perso il figlio di 18 anni, gettatosi in mare da lì nel 2013.
Commovente l'ultima commemorazione dei morti suicidi dal ponte, in occasione della quale è stato presentato il progetto che mira a fare da deterrente a chi vuole uccidersi nelle acque gelide a nord della città californiana. "Tutti questi soldi non sono mai abbastanza per tutte queste vite", ha detto nel suo discorso Nancy Pelosi, attuale esponente di minoranza alla Camera dei rappresentanti.
Intanto, il 27 maggio la città si prepara a festeggiare gli 80 anni del mitico ponte sospeso che sovrasta il Golden Gate, lo stretto che collega l'Oceano Pacifico con la Baia di San Francisco, e che è simbolo incontrastato della città californiana.
Le reti in cavi di acciaio, leggeri, solidi e quasi invisibili, si estenderanno orizzontalmente per quasi 7 metri da entrambi i lati del ponte lungo circa 3 chilometri. Le nuove protezioni verranno installate due piani sotto il passaggio pedonale del ponte e l'atterraggio non sarà morbido. "E' una caduta dura - conferma l'ingegnere capo Ewa Bauer. - Si rischia di rompersi le ossa". I lavori inizieranno a maggio per concludersi nel 2021. La prima tappa prevede la costruzione di una rete provvisoria per proteggere gli operai che costruiranno la struttura anti-suicidi. Nel 2018 si entrerà nel vivo delle operazioni.