Ricordando Lucio Battisti

Vent'anni fa ci lasciava Lucio Battisti, ecco come ha influenzato la musica italiana

Da Zucchero a Vasco Rossi, tanti artisti hanno raccolto la sua eredità

09 Set 2018 - 09:21
 © da-video

© da-video

Il 9 settembre 1998 ci lasciava Lucio Battisti, una delle figure più rappresentative del panorama musicale italiano. Una carriera iniziata negli anni ’60 e proseguita tra sperimentazioni e creazione di nuovi linguaggi musicali grazie alla celebre collaborazione creativa con Giulio Rapetti, in arte Mogol. Album come “Anima Latina”, “Emozioni” e “Il mio canto libero” hanno rappresentato per i ragazzi, del tempo e non solo, un punto fermo nella propria collezione di dischi. E’ da quelle canzoni che in molti nell’odierno panorama musicale italiano sono partiti. Da quei testi così pregni di significato e da quelle melodie mai banali e arrangiate al minimo dettaglio.

I casi di cantanti che hanno ripreso Battisti, in maniera più o meno legale, sono davvero tanti. Partiamo da Zucchero che per tanti anni ha cercato di ricreare la stessa alchimia creativa con Mogol, senza mai riuscirci. Ore in studio alla ricerca di quel suono e di quell’intesa, ma cambiando l’ordine degli addendi in questo caso il risultato non è lo stesso. Litigate e tante incomprensione che portarono Mogol ad abbandonare il progetto e Zucchero, di tutta risposta, a scrivere la canzone “Rispetto” (che secondo lui Rapetti non aveva avuto).

Trattandosi di Lucio Battisti, non possono di certo mancare gli omaggi. Francesco De Gregori è, in questo caso, l’uomo da chiamare in causa. Da anni nei suoi concerti suona il brano battistiano “Anche per te” e nella coda orchestrale sua celebre canzone “La leva calcistica del ‘68” riprende in maniera chiara la melodia di “Vento nel vento”. Ascoltare per credere.

Dagli omaggi si passa alle cover e in questo caso c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Vasco Rossi nel 2008 ha dato una nuova dignità ad un grande classico del repertorio di Battisti, “La compagnia”. Da “La canzone del sole” fino al “Tempo di morire” tutti, cantanti professionisti o amici intorno al falò, hanno suonato e cantato le canzoni del grande Lucio.

Vent’anni dopo la sua musica continua a diffondere il messaggio che lui voleva mandarci e ci fa sentire un po' meno la sua mancanza.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri